“Ogni giorno vengono rubate 100 tonnellate di agrumi, un dato che sta mettendo in crisi il comparto su cui grava anche il peso delle importazioni e degli abusivi”. Lo afferma il presidente della Coldiretti di Catania, Giovanni Pappalardo, che insieme al direttore, Giuseppe Licursi, ha partecipato stamani all’incontro in Prefettura sul fenomeno dei furti nelle aziende agricole della Piana.
Nel coso della riunione è stata ribadita la necessità di proseguire nell’opera di sensibilizzazione degli imprenditori a sporgere le denunce, ma è stato chiesto di intensificare i controlli soprattutto negli snodi principali utilizzando anche le telecamere o altri sistemi di controllo.
“Sappiamo che le forze dell’ordine fanno il massimo intervenendo ogni qualvolta ravvisino situazioni sospette o segnalazioni. Per questo bisogna ancor di più mettere a disposizione le risorse e i mezzi perché le forze dell’ordine possano operare al meglio – ha concluso Pappalardo.
Al tavolo prefettizio erano presenti i componenti del Comitato per la Sicurezza, comandanti di Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Repressioni frodi, rappresentanti Asp e di altre organizzazioni di categoria, tra gli altri, Lega delle cooperative, Codacons, Confcooperative, Distretto degli Agrumi, Coldiretti, Confagricoltura e il vice presidente CIA Catania Giosuè Catania.
All’appello lanciato dalla CIA di Catania oltre un mese fa sull’inefficacia del protocollo di legalità siglato lo scorso febbraio, i rappresentanti del Governo a Catania hanno ribadito come non possano essere garantite azioni di prevenzione ‘ad hoc’ se mancano le denunce.
“E’ vero – ha ammesso Di Silvestro –ma i produttori si sentono abbandonati ed hanno paura, ecco perché serve una presa di coscienza della società civile a più livelli: lo Stato faccia la sua parte, noi rinnoviamo l’appello a tutti gli agricoltori a non temere ritorsioni che provengano dalle organizzazioni criminali che esercitano il loro potere di controllo sul territorio, con reati predatori e di natura intimidatoria”.
“Il danno non è quantificabile – hanno proseguito di Silvestro e Catania –e va ad aggiungersi a quelli derivanti dalla gravissima crisi che ancora imperversa sul piano della concorrenza con i mercati esteri, dalle inefficaci misure di prevenzione sulle fitopatie che mettono a repentaglio la maggior parte dei raccolti di agrumi, e non ultimi, i danni derivanti dalle gelate di questi giorni che hanno distrutto la maggior parte del prodotto”.
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