La realizzazione di un inceneritore a Motta Sant’Anastasia sarà al centro di un dibattito promosso dal ‘Patto di fiume Simeto’, su sollecitazione di numerose associazioni.

La recente proposta all’amministrazione comunale di Motta Sant’Anastasia da parte della Nexxus Energy Ag, società svizzera della realizzazione di un “Centro tecnologico Innovativo” non piace a cittadini e ambientalisti.

L’impianto, secondo quanto previsto dal progetto, consisterebbe in un complesso industriale per la produzione di energia elettrica, la produzione di biogas, il recupero e la trasformazione di materiale RU e RS non pericolosi, la trasformazione di materiali di scarto.

“Questo suscita la preoccupazione di essere un vero e proprio impianto di incenerimento dei rifiuti – spiega Graziella Ligresti, presidente Assemblea Patto di fiume Simeto  -in un’ estesa porzione del territorio attualmente classificato come verde agricolo”.

L’assemblea pubblica del Patto di fiume Simeto vuole essere l’occasione preziosa in cui discutere, prima delle determinazioni istituzionali  comunali, tra cittadini, esperti delle università siciliane, sindaci, ambientalisti,  consiglieri comunali, gli aspetti normativi, tecnici e socio-economici dell’annoso problema della gestione dei rifiuti , temi propedeutici ad un approfondimento del merito di una proposta che investe tutto il comprensorio e che striderebbe con la strategia di sviluppo ecosostenibile che il Patto di fiume si e’ dato.

Il convegno è fissato sabato 14 gennaio alle 17 nell’Auditorium dell’ Istituto Comprensivo“ Gabriele D’Annunzio”. Un’assemblea aperta sul tema “Gestione dei rifiuti: il ruolo della Regione, delle Istituzioni locali e delle Comunità. Il progetto dell’inceneritore di Motta Sant’Anastasia“.

Hanno comunicato la loro presenza i Comitati No Discarica di Misterbianco e Motta, Zero Waste Sicilia, WWF, Acli, Legambiente, Agesci, Vivisimeto, Lipu, Com. Civ. Ambiente e Salute, Attiva Misterbianco, Aiab, Rifiuti Zero Sicilia, Stella e Ambiente e le oltre 60 associazioni che compongono il Presidio partecipativo del Patto di fiume Simeto.

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