Le parole di Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, scandiscono la prefazione del libro “Se offrirai il tuo pane all’affamato…” (edizioni Guerini e Associati, pp. 144 – 2016) del giornalista Giorgio Paolucci che verrà presentato a Catania venerdì 18 marzo 2016 alle ore 19 nei saloni del Palazzo della Cultura di via Vittorio Emanuele II, 121. Un evento proposto dal Banco Alimentare della Sicilia onlus in collaborazione con il Centro Culturale di Catania e il patrocinio del Comune di Catania.
Moderati dal giornalista Giuseppe Di Fazio ne discuteranno, con l’autore, Maria Antonietta Bullara, Dirigente Generale del Dipartimento della Famiglia della Regione Siciliana, Don Piero Galvagno, Direttore della Caritas Diocesana di Catania, Fabio Prestia, presidente del Banco Alimentare della Sicilia onlus e l’autore, Giorgio Paolucci.
Un volume, apparentemente piccolo, che racchiude in sé non solo i numeri del cibo che ogni giorno viene buttato e che potrebbe, invece, rappresentare una risorsa per la società e per ognuno di noi, ma che segna, inoltre, il percorso che il Banco Alimentare ha fatto dalla sua nascita – avvenuta in America nel 1967 – fino a oggi. Un pensiero virtuoso, nato oltre oceano, grazie alla lungimiranza di due persone: John Van Hengel, un uomo dal passato avventuroso che aveva trovato ospitalità in un convento e una donna forte con un marito in carcere e dieci figli da sfamare. Ecco com’è nata la prima Food Bank al mondo che ha acceso la scintilla in America e l’ha trasferita in Europa, prima in Spagna e poi in Italia. E per quanto strano possa sembrare, in Italia l’idea di non sprecare il cibo e trasformarlo in risorsa diventa realtà grazie a un famosissimo imprenditore (Star) che, pur rimanendo nell’ombra fino alla sua morte, ritenne fondamentale fare qualcosa di buono per ricordare la memoria della madre e contribuire a non sprecare il cibo in più.
“Oltre lo spreco. Storie di uomini e di solidarietà è ciò che propone Giorgio Paolucci nel suo libro – commenta Fabio Prestia – storie che attraversano lo stivale e che raggiungono anche Catania con due testimonianze semplici ma condite di quotidiana solidarietà per comprendere che l’azione del Banco non è legata solo alla Colletta Alimentare di fine novembre. La prima testimonianza è quella della “Casa dal portone verde”, che offre il proprio aiuto nel quartiere Cappuccini grazie all’energica dolcezza della signora Pina. La seconda è quella dell’associazione Accoglienza e Solidarietà attiva soprattutto nell’aiuto ai migranti”.
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