Il cadavere di un uomo, di circa 50 anni, con una profonda ferita al collo, è stato trovato la notte scorse nella periferia di Palagonia.

Sul posto per i rilievi sono presenti carabinieri del Servizio investigativo scientifico del comando provinciale di Catania.

Le indagini dei militari dell’Arma della compagnia di Palagonia sono coordinate dalla Procura di Caltagirone.

Nelle ultime settimane il catanese è stato teatro di altri fatti di sangue piuttosto gravi anche se non c’è alcun legame apparente, al momento fra questi fatti che creano, però, se messi insieme, unc erto allarme sociale. Tra il 12 e il 13 agosto, su disposizione della Procura etnea, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di cinque persone che, al fine di agevolare il clan dei “Cursoti Milanesi”, si sono resi responsabili, secondo l’accusa, del recente duplice omicidio e dei tentati omicidi avvenuti nel quartiere Librino di Catania.

La spararoria con 2 morti e 4 feriti è del 9 agosto. I feriti hanno 26, 31, 56, e 40 anni. Le indagini hanno puntatod a subito sulla criminalità organizzata e in particolare sul ricco mercato della droga, sono state seguite dal sostituto procuratore della Dda Alessandro Sorrentino e coordinate dall’aggiunto Ignazio Fonzo, che dirige il pool di magistrato che si occupa di diversi clan eteni, compresi i gruppi Cappello e Bonaccorsi che gestiscono diverse ‘piazze di spaccio’ a Catania. E questo segmento di mercato criminale potrebbe essere la pista per fare chiarezza su movente e dinamica dell’accaduto.

Appena due giorni prima a Librino si era svolta una operazione antidroga con un piuscher che aveva tentato di camuffarsia lal vista delle forze dell’ordine ma gli inquirneti ritengono che non ci sia alcun legame con quella ne con altre operazioni condotte nelle ultime settimane ma la rapida attività di indagine ha consentito, subito dopo, di ricostruire la causa della sparatoria legata a rancori personali conseguenti a precedenti contrasti insorti tra organizzazioni criminali contrapposte. Due dei cinque fermati, pressati dai Carabinieri, si sono presentati presso il Comando Provinciale di piazza Verga.

 

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