“Grazie alle politiche ambientali dell’Ue e agli sforzi dei pescatori per limitare le catture di tonno rosso, oggi siamo nelle condizioni di innalzare i livelli di pesca”.
Così l’on. Giovanni La Via (Ap\Ppe) Presidente della Commissione Ambiente, Sanità pubblica, Sicurezza alimentare, commenta il voto del Parlamento Europeo sul Piano pluriennale di ricostituzione del tonno rosso, nell’Atlantico orientale e nel Mediterraneo.
Il Parlamento, dunque, torna a pronunciarsi, dopo la plenaria dello scorso gennaio, quando il relatore aveva chiesto il rinvio del voto relativo alla risoluzione al fine di ottenere quanto prima un accordo in prima lettura.
Le misure previste dal piano adottato nel 2006 dall’ICCAT,(la Commissione internazionale per la conservazione dei tonni dell’Atlantico), e che si concluderà nel 2022, avevano, di fatto, richiesto sacrifici, necessari, ma onerosi. Considerato il processo di progressiva ricostituzione dello stock di tonno rosso nell’Atlantico orientale e nel Mediterraneo, si è poi proceduto all’innalzamento sostenibile delle catture, con un aumento annuale del 20%, il che significa, per l’Italia, che la quantità di pescato è passata da 2.302,8 a 2.752 tonnellate.
“Preservare l’ecosistema e aumentare la riserva, senza d’altra parte perdere di vista i livelli occupazionali, è stato l’obiettivo che ci siamo prefissati e che oggi possiamo dire di avere centrato”, afferma La Via, convinto della necessità di tutelare l’intero settore della pesca, nel rispetto dell’ambiente ma consapevole dell’importanza di difendere il reddito dei lavoratori del settore.
E a proposito dell’aspetto relativo alla sostenibilità socioeconomica, La Via ricorda come “nella plenaria di gennaio era stato adottato a larga maggioranza un emendamento sostenuto del Ppe, con cui si chiedeva sostegno alla pesca artigianale di piccola scala, contro i monopoli dei grandi armatori”.
In un primo momento contrario, il Consiglio ha poi accettato di inserire nel testo dell’accordo un riferimento alla pesca artigianale, escludendo però quello relativo ai monopoli. “Le marinerie italiane, e penso in particolare a quelle siciliane – afferma l’eurodeputato catanese – hanno una tradizione importante che va salvaguardata e difesa, e il trend positivo a cui assistiamo è il risultato di politiche ambientali responsabili, che potranno oggi dare nuove garanzie ai pescatori”.
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