il 20enne è stato rinchiuso nel carcere di piazza lanza

Picchia la madre e aggredisce i carabinieri lanciandogli vasi e arnesi, arrestato a Riposto

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Giarre hanno arrestato nella flagranza un 20enne di Riposto, poiché ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia, resistenza e violenza a pubblico ufficiale nonché evasione.

È accaduto in corso Europa a Riposto. Il giovane, già agli arresti domiciliari, da circa un anno vessava la povera madre 58enne per ottenere sempre più denaro utile all’acquisto della droga e ai propri fabbisogni.

Il diniego espresso dalla donna ha scatenato l’ira del 20enne che vi si è scagliato contro colpendola con calci e pugni, motivo per cui è dovuta ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell’ospedale di Acireale i quali le hanno refertato dei traumi contusivi all’avambraccio e al polso mano sinistra guaribili in 10 giorni.

Leggi anche

Picchia la madre e la nonna e le insegue al pronto soccorso per minacciarle, arrestata una ragazza di 18 anni

Fuggito in strada e in evidente stato agitazione, allo scopo di sottrarsi all’arresto dei carabinieri giunti in soccorso della donna, ha iniziato ad ingiuriarli per poi scagliare al loro indirizzo vasi di terracotta e arnesi di ogni tipo.

I militari, utilizzando lo spray “OLEORESIN CAPSICUM” in dotazione (comunemente conosciuto come spray al peperoncino), sono riusciti ad immobilizzarlo ed ammanettarlo.
L’arrestato, assolte le formalità di rito, è stato trasferito nel carcere di Catania Piazza Lanza.

Leggi anche

Picchia la madre per ottenere i soldi per la droga, giovane arrestato a Castelvetrano

Sono sempre frequenti, purtroppo, le violenze che si consumano all’interno delle mura domestiche.
Lo scorso 18 aprile, la Polizia di Stato ha arrestato, a Partinico, un cittadino di 29 anni, responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia e di minacce e resistenza a Pubblico Ufficiale, interrompendo una grave escalation di violenza domestica.

L’arresto è maturato a seguito di una segnalazione di persona molesta giunta al Numero Unico di Emergenza (N.U.E.).
Gli agenti hanno notato un giovane che urlava e camminava nervosamente su un balcone al secondo piano di una palazzina e lo hanno pertanto invitato ad aprire il portoncino d’ingresso.
Il giovane è sceso in strada barcollando e ha iniziato ad inveire con frasi sconnesse contro gli agenti; durante le fasi dell’identificazione, rese particolarmente difficoltose dall’atteggiamento ostile del soggetto, gli agenti hanno sentito delle urla provenire dall’appartamento da cui era sceso il giovane; precipitatisi quindi nello stabile, hanno notato una donna sul pianerottolo che invocava aiuto.
La madre in stato di agitazione e in lacrime ha mostrato alcuni ematomi all’altezza dell’occhio, graffi sul collo ed ecchimosi sparse, indicando il figlio, ovvero il giovane sottoposto al controllo, quale responsabile delle lesioni e chiedendo al contempo l’aiuto dei poliziotti perché si sentiva in grave pericolo.
Dai successivi accertamenti e dal racconto della donna è emerso uno spaccato di gravi soprusi e violenze, attuate a volte anche con l’uso di oggetti contundenti, da parte del giovane nei confronti della madre; comportamenti determinati nella maggior parte dei casi da futili motivi e spesso acuiti dal suo frequente stato di ubriachezza, come quella sera.

Leggi l'articolo completo