Ad Acireale è bagarre sul 25 aprile per la sovrapposizione di due eventi che rischiano di spaccare la città.

La polemica è già in atto con botta e risposta durissimi che coinvolgono il mondo dell’associazionismo e alcuni deputati.

I fatti. In occasione del ‘ponte lungo’ di aprile, ad Acireale si è pensato ad una manifestazione primaverile collegata al carnevale che ogni anno richiamo migliaia di persone, un ‘operazione di destagionalizzazione visto che spesso bisogna fare i conti con il maltempo proprio dei giorni di febbraio.

L’evento battezzato “La festa dei fiori” è in programma dal 23 al 25 aprile e sono previste anche le sfilate dei carri infiorati che quest’anno – volutamente – sono rimasti in garage proprio in vista dell’happening primaverile.

L’altra celebrazione, ovviamente, è quella della ricorrenza della Liberazione.

In questi mesi non sono mancate le frizioni perché l’Anpi (che in dicembre ha aperto i battenti con una propria sede ad Acireale) non vuole vedere accostato il 25 aprile ad evento collegato al carnevale e pensava anche di promuovere un’iniziativa che celebrasse la memoria di chi ha combattuto contro il nazifascismo, ma “non ci è stato concesso il suolo pubblico”, spiega Maurizio Musumeci.

Ad Acireale, ricordano in molti, che in passato la festa della Liberazione è stata celebrata con sobrietà, ma Musumeci ribatte: “Guardi, ho rivisto foto di eventi organizzati anche nel passato recente, perché solitamente il 25 aprile prima si partecipa alla marcia che si svolge a Catania e nel pomeriggio si celebrano gli eventi nelle singole città della provincia. Stavolta avevamo avanzato delle proposte compatibili con la festa dei fiori, ma… nulla…”.

La questione si è ulteriormente infiammata sui social con prese di posizione marcate da esponenti della politica regionale.

Nicola D’Agostino, parlamentare dell’Ars e sponsor dell’amministrazione comunale guidata da Roberto Barbagallo, analizza il caso su facebook ricordando che “Il 25 aprile notoriamente ad Acireale è sempre stato dimenticato: per distrazione, per volontà, per noia. Mai nessuno ha reclamato o protestato”.

Nel suo lungo post specifica anche che verrà dedicata “in pieno centro storico non in periferia, una piazza alla memoria. Che verrà inaugurata giorno 25 aprile con una sobria e solenne manifestazione” e ripercorre l’idea “di organizzare anche la Festa dei Fiori (dunque una festa) nel weekend precedente e fino alla sera del 25. Eppure ecco montare il senso dell’offesa”

“Ad Acireale non si deve, non si può – scrive – perché l’idea gentile dei carri infiorati che sfilano è oltraggiosa! Mavalà! Ma finitela! Bigotti ed ipocriti! Peggio dei peggiori conservatori, nemmeno la religione cattolica arriva a tanto quando, pure e giustamente se necessario, il carnevale sconfina nella quaresima a causa del maltempo!”

Il commento scuote il centrosinistra ed ecco la replica della dem Concetta Raia, collega di D’Agostino nella maggioranza dell’Ars, replicare: L’on D’Agostino e il sindaco di Acireale dott Barbagallo , hanno perso una buona occasione per stare zitti . Offendere e sbeffeggiare chi difende il 25 aprile è assolutamente inaccettabile .. Grazie ANPI grazie CGIL grazie ai PARLAMENTARI che hanno scelto di difendere questa bellissima e importantissima giornata”.

Scrive su facebook anche Giovanni Burtone, deputato nazionale del Pd noto anche per la sua mitezza, che ora tuona contro D’Agostino: “Preferisco essere antico rispetto a questa modernità – si legge -. Antico come il ricordo dei quattro acesi deportati che l’anno scorso hanno ricevuto la medaglia d’onore in Prefettura e che ho seguito con particolare affetto perchè figlio di un partigiano. Il 25 aprile non è una festa qualsiasi. Non è una data in rosso sul calendario per fare un “ponte”.

Alla scadenza manca poco, ma in città se ne parla tanto. E’certo che la vicenda surriscalda ancora una volta le varie anime del centrosinistra catanese. Ma questa non è una novità.