Il Tribunale del Riesame di Catania ha respinto il ricorso di alcuni politici di Vittoria indagati per voto di scambio politico-mafioso che avevano impugnato il sequestro dei documenti operato dal Gico della Guardia di Finanza di Catania a 48 ore dal voto del ballottaggio tra i due candidati a sindaco Giovanni Moscato e Francesco Aiello.

Secondo il Tribunale del Riesame il “fumus del reato contestato sussiste” e “delinea alcuni dati penalmente significativi”.

A ‘funestare’ le ultime ore di campagna elettorale è stata la notizia dell’inchiesta sulle elezioni amministrative di Vittoria del 2011 e delle nove persone indagate.

Tra loro ci sono i due sfidanti al ballottaggio Giovanni Moscato (Centrodestra) e Francesco Aiello (Centrosinistra) e il sindaco uscenteGiuseppe Nicosia.

L’ipotesi di reato è contemplata all’articolo 416 ter, ovvero il voto di scambio con la mafia.

In particolare le dichiarazioni dei due pentiti Rosario Avila e Biagio Gravina, da cui scaturisce l’indagine, ipotizzano un presunto patto tra il clan Carbonaro Dominate e personaggi della politica locale in cambio di dazioni in denaro e posti di lavoro.

 

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