Catania

“Il ponte di Messina non andrà in mano alla Mafia”, parla Luigi Bosco “l’impresentabile” del Pd

Luigi Bosco, 72 anni, ex presidente dell’ordine degli ingegneri, già assessore ai lavori pubblici di Catania con il sindaco Enzo Bianco, già assessore alle infrastrutture nel governo Crocetta, a Catania ha partecipato alla conferenza stampa di Cateno De Luca. E’ stato definito “impresentabile” in quanto ha un processo in corso per il dissesto al comune di Catania. Stessa condizione di Angelo Villari, ex assessore della giunta Bianco, ex segretario del Pd etneo e già segretario della CGIL catanese, anche lui presente e candidato con De Luca dopo aver letteralmente strappato la tessera del Pd in polemica con le ultime scelte.

Buongiorno, Ingegner Bosco, qualcuno lo avrebbe definito impresentabile. Lei è un delinquente?

Qualcuno potrà averlo fatto però nella mia coscienza no. Lo posso assicurare. Non lo sono proprio per natura.

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Ha delle colpe specifiche assortite di cui deve vergognarsi in sua coscienza?

Io credo che nessuno sia esente da colpe, a volte anche da disattenzione. Però ho 73 anni, ho dedicato la mia vita alla professione che ho fatto ai massimi livelli nazionale, alla direzione dell’Ordine degli Ingegneri e l’Ordine di Catania è diventato il primo d’Italia. Quando sono stato rieletto sono stato il precedente più votato di pace, nonostante il fatto che Roma aveva quattro volte in più. Ho avuto l’opportunità di fare un assessore con Enzo Bianco e fare un assessore in un comune come Catania non è una cosa semplice. Sono stato assessore anche alla Regione dove  ho cercato di scrivere, dare contributi su quello che potrebbe migliorare la Sicilia e, a differenza di qualcuno, so anche come mettere in atto.

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Da tempo lei fa una battaglia per il Ponte sulle stretto. Perché il ponte sì.  Lo spieghiamo in termini pratici, qual è il vantaggio?

I motivi del sì al Ponte sono parecchi. Intanto è l’unico strumento che consente l’accesso dell’alta velocità in Sicilia e quindi parallelamente si dovrà ammodernare la rete siciliana per la costruzione del ponte. Sarà un momento di grande visibilità alla Sicilia e della Sicilia come capitale mondiale dell’ingegneria. E’ già un motore di lavoro perché ci sono degli investimenti. Invece di fare reddito di cittadinanza si potrebbe fare. E poi è una traiettoria turistico in se stessa. Perché c’è anche un turismo per vedere le cose belle che prima.

Quindi a quelli che sono contro il ponte in maniera anche veemente, cosa si sente di dire?

A quelli che dicono che la Sicilia è  sono sismica dico che so solo un ignorante può dire una cosa del genere. Le vecchie strutture ad alto periodo di vibrazione temono il vento e non si costituisce un problema ambientale. Il ponte supporta il trasporto su ferro. E’ il sistema di trasporto meno inquinante. Poi poi ci sono quelli che dicono che è un’opera che finirà in mano alla mafia e io dico che la mafia non entra in un’opera dello Stato in cui si attivano i protocolli di legalità. La mafia non può entrare perché se entrasse la mafia in un’opera di questo tipo significa che l’Italia potrebbe chiudere i battenti e diventare lo stato delle banane.

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