E’ durato poco l’amore tra il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta, ed il Partito democratico. Il primo cittadino, che prima di aderire al Pd, il cui ingresso fu ufficializzato in pieno luglio in una conferenza stampa nel Comune del Siracusa sotto gli occhi del deputato nazionale Fausto Raciti, era uno degli esponenti di punta di Forza Italia, sta meditando il divorzio.

La black list della Chinnici

Lui, insieme a Peppino Lupo, Luigi Bosco ed Angelo Villari, era entrato nella black-list di Caterina Chinnici che ha posto un veto ai candidati con procedimenti penali in corso. Villari, nelle ore scorse, ha deciso di lasciare il Pd per imbarcarsi con Cateno De Luca mentre il consigliere comunale di Palermo ha mandato giù il boccone amaro ma scegliendo di restare a bordo del partito.

Carta tentato dal Mpa

Carta, che dopo la sua rielezione a sindaco del 12 giugno aveva fatto comprendere di essere pronto ad un’esperienza all’Ars, parrebbe molto tentato di far parte del Mpa dell’ex presidente della Regione,  Raffaele Lombardo.

I dialoghi tra Carta ed il coordinatore degli autonomisti, l’ex deputato regionale Mario Bonomo, anch’esso candidato alla Regione, vanno avanti da oltre un anno ma le ultime vicende del Pd potrebbero aver accelerato le interlocuzioni.

Le voci sull’Udc

La settimana scorsa, erano circolate voci di un’adesione del sindaco di Melilli all’Udc, partito in cui milita il primo cittadino di Francofonte, Daniele Lentini, vicinissimo a Carta che, però, ha smentito con un comunicato questa ipotesi. Ma nella nota diffusa ieri dallo stesso Carta, emerge il suo disappunto per come è andata a finire con il Pd ed in modo sibillino sembra quasi annunciare un nuovo “fidanzamento” politico.

Il comunicato sibillino

“Nell’ottica di una fiducia che dobbiamo agli elettori cercheremo di valutare i prossimi scenari che si profileranno, con una attenta valutazione dei programmi e delle scelte fatte nell’ interesse della Sicilia dai movimenti che da sempre si battono mettendo al centro dell’azione politica la nostra terra” ha detto Carta. E quando scrive di movimenti, non si può non accorgersi del nome del partito di Lombardo.

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