Un ragazzo di 14 anni, residente a Catania, è stato individuato quale presunto responsabile di condotte di pornografia minorile nei confronti di un coetaneo a seguito di indagini condotte dal Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Catania e coordinate dalla Procura della Repubblica per i minorenni.

La vittima

In particolare, il minore ha ottenuto delle immagini della vittima, da lui già conosciuta, in atteggiamenti intimi e, tramite un falso profilo social, ha iniziato a ricattarlo chiedendogli altre foto e video dello stesso contenuto altrimenti avrebbe divulgato quelle già in suo possesso. Il minore, accompagnato dai genitori, ha subito denunciato i fatti alla Polizia Postale. Le indagini, immediatamente svolte, hanno permesso di risalire all’utilizzatore del falso profilo nei confronti del quale il pubblico ministero ha emesso un decreto di perquisizione. Al minore indagato sono stati sequestrati i dispositivi informatici in suo possesso, la cui analisi ha confermato le sue responsabilità.

Le indagini

La Procura per i minorenni di Catania, in questi ultimi mesi, ha ricevuto da parte della Polizia Postale, diverse informative di condotte illecite compiute da adolescenti e riguardanti immagini di pornografia minorile ottenute anche mediante applicazioni di intelligenza artificiale. Si tratta del cosiddetto deep fake, ovvero video e foto generati che utilizzano software di intelligenza artificiale capaci di modificare dati reali e renderli credibili. Occorre evidenziare che, qualora i soggetti coinvolti in atti sessuali siano minori, sebbene non si tratti di situazioni reali, la condotta costituisce, in ogni caso, un reato di particolare gravità.

Pedopornografia, 5 arresti in Lombardia

Nell’ambito di una complessa operazione finalizzata al contrasto della pedopornografia online, la Polizia di Stato ha eseguito, nei giorni scorsi, 21 perquisizioni nelle province lombarde di Como, Lodi, Monza Brianza, Milano, Pavia e Varese, consentendo l’arresto di 4 persone in flagranza di reato per detenzione di ingente quantitativo di materiale pedopornografico e di una persona che, per anni, ha commesso abusi sessuali ai danni di due bambine in età preadolescenziale a lui legate da vincolo di parentela e di una amichetta. Le minori erano spesso affidate all’uomo, che godeva della fiducia dei loro genitori. L’operazione ha permesso di documentare che le cinque persone arrestate hanno prodotto materiale pedopornografico inducendo giovanissimi, anche di sette/otto anni, a compiere atti sessuali in streaming ovvero a riprendersi in atti di autoerotismo.

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