Una sollecitazione, rivolta al presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta e ai rappresentanti degli enti soci della Sac, la società di gestione dell’aeroporto di Catania, ad aprire urgentemente un tavolo di confronto.

Obiettivo: mettere a fuoco gli scenari che si sono dischiusi in seguito alla decisione dell’assemblea del 30 maggio scorso, che ha interrotto il percorso – precedentemente assunto proprio dai soci – della quotazione in Borsa.

Sono stati i temi affrontati dal presidente Sac, la società di gestione dello scalo catanese Salvatore Bonura e dall’amministratore delegato, Gaetano Mancini.

Per Sac, la prima cosa da fare è l’istituzione di un tavolo per salvare l’aeroporto e la concessione quarantennale di Fontanarossa e un dialogo con le istituzioni e le parti sociali. 

Per Gaetano Mancini: “La società ha davanti un piano di investimenti importante e deve garantire all’Enac una condizione di compatibilità con un piano economico-finanziario adeguato. Per questo bisogna aprire subito un tavolo che permetta alla società di capire le scelte che si devono fare e che riguardano la capitalizzazione”.

Mancini si è detto preoccupato perchè “se non si riesce a garantire questo percorso ci sono a rischio diverse condizioni, prima tra tutte certamente, come scritto dal presidente dell’Enac il rischio di perdere la concessione quarantennale”.

Quello che serve è approfondire la questione della provvista finanziaria della società di gestione, impegnata a dare concretezza a quel piano degli investimenti (approvato dall’Enac e correlato alla concessione quarantennale) finalizzato a potenziare i servizi dello scalo, per rispondere alla domanda di mobilità di un’intera comunità e garantire lo sviluppo economico del territorio.

L’appello alle istituzioni e alle forze sociali è per il presidente di Sac, Bonura “un invito al senso di responsabilità dal momento che l’aeroporto è un’infrastruttura che appartiene al territorio e che garantisce la connettività con il resto del Paese e del mondo. Se non si individuano subito delle soluzioni alternative, si rischia di compromettere gli impegni assunti con la concessione con l’Enac. Un piano di investimenti da 165 milioni di euro entro il 2020.

IL CASO DELL’AEROPORTO DI CATANIA

Bonura e Mancini hanno precisato che non rende ragione a chi ha lavorato con impegno e piena trasparenza dire, come è stato fatto in questi giorni, che la quotazione in Borsa sarebbe stata finalizzata a una “vendita sottobanco delle azioni”.

“Il processo di quotazione – hanno spiegato – è “pubblico” e “trasparente” per antonomasia, dovendo rendere conto al mercato e agli investitori, sotto il controllo di Consob e Borsa Italiana. Avvalorare sui media congetture è un atto che diffama chi ha lavorato onestamente su mandato della proprietà, aprendosi al confronto pubblico con numerosi dibattiti. Quindi, se qualcuno ha notizie di reato, vada in Procura a denunciare. Altrimenti, partecipi al dialogo in maniera costruttiva”. 

Una capitalizzazione, qualunque sia la procedura per ottenerla, deve essere effettuata in tempi compatibili. Avendo oggi a disposizione solo 60 milioni di euro a fronte dei 165 necessari, si rischia di arrivare con la società in asfissia finanziaria al momento della vendita.

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