‘Presidente della Repubblica Sergio Mattarella conceda la grazia ad Antonino Speziale’.

È la richiesta scritta e formale presentata dall’avvocato Giuseppe Lipera che difende l’ultrá catanese condannato per la morte dell’ispettore di polizia Filippo Raciti durate gli scontri fuori dallo stadio Angelo Massimino nel derby Catania-Palermo del 2 febbraio 2007.

“Antonino – scrive l’avvocato Lipera nella lettera al presidente Mattarella – é stato a mio parere erroneamente e ingiustamente condannato nonostante le contrarie risultanze processuali per avere assassinato (omicidio preterintenzionale) Raciti. Antonino che all’epoca dei fatti aveva solo 17 anni, incensurato e proveniente da una famiglia di onesti operai, già dopo pochi giorni dall’accaduto venne individuato dalle forze di polizia come possibile colpevole è iscritto nel registro degli indagati. È vero che Antonino era sul posto – continua il legale – durante i disordini, partecipo agli assurdi scontri, circostanze che non ha mai negato, ma non ha ucciso nessuno, non è lui l’assassino di Filippo Raciti”.

Per l’avvocato Lipera quella del caso Speziale è una ‘controversa vicenda giudiziaria’ ed ‘è aberrante, oltre che sconvolgente, come tali aspetti che provano l’assoluta estraneità ai fatti di Antonino Speziale non abbiano avuto alcun peso per i giudici’.

Nella richiesta di concedere d’ufficio il provvedimento di clemenza individuale della grazia al suo assistito, Lipera ha ribadito che ‘il ragazzo è stato improvvisamente inghiottito da una cieca voglia collettiva di additare un colpevole al più presto, voglia accentuata dal carattere mediatico della vicenda’.