Il 13 aprile scorso su disposizione della Procura Distrettuale di Catania, la Squadra Mobile ha dato esecuzione alla ordinanza emessa dal Gip di Catania in relazione al concorso nei reati di trasferimento fraudolento di beni e di turbata libertà dell’industria e del commercio con la quale è stata disposta l’applicazione di misure cautelari personali nei confronti di Giuseppe Sberna, Vincenzo Allegra e Giovanni De Luca assieme ad un altro indagato nonché il sequestro della totalità delle quote e dell’intero compendio aziendale della C.S. Police srl quale mezzo per commettere il reato e profitto del reato stesso.

Le indagini della Mobile

Le indagini coordinate dalla procura etnea, ed eseguite dalla Sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile, hanno consentito di acquisire elementi che dimostrerebbero che Giuseppe Sberna, dominus e amministratore di fatto della società “Istituto di Vigilanza la Sicurezza Italia S.r.l.”, attiva nel settore della vigilanza privata, dopo aver subito la revoca della licenza all’esercizio dell’attività, con decreto del Prefetto di Catania del 27.02.2018 e la dichiarazione di fallimento disposta con sentenza dal Tribunale di Caltagirone e a seguito dell’accertamento di reati in materia fiscale,  al fine di proseguire illegalmente l’esercizio dell’attività a lui preclusa e di sottrarre l’impresa a possibili provvedimenti ablativi di prevenzione che l’Autorità Giudiziaria avrebbe potuto emettere a suo carico, ha posto in essere un complesso meccanismo d’interposizione fittizia.

Le accuse mosse all’indagato principale

L’uomo avrebbe concesso in affitto un ramo d’azienda della “Istituto di Vigilanza la Sicurezza Italia
S.r.l.”, prima dell’intervento della dichiarazione di fallimento, ad altra società concorrente, obbligandosi a trasferirle beni strumentali, contratti di lavoro con il personale e contratti di appalto con i committenti, con conseguente acquisizione di risorse dalla cessionaria, Avrebbe poi dato parziale esecuzione al contratto di affitto di azienda, sottraendo di fatto alla società concessionaria i beni strumentali per l’esercizio dell’azienda con relativo danno economico per la stessa. L’uomo avrebbe inoltre acquisito la titolarità di fatto della società C.S. Police srl intestando le quote agli altri indagati facendo sì che la società neo-costituita continuasse a operare nel settore della vigilanza privata.

Scatta il sequestro di somme e assegni

In ultimo avrebbe creato una società satellite, la “Futura srl”, facendola intestare ad altro titolare di comodo, il cui scopo era quello di fornire servizi in via esclusiva a società a lui stesso
riconducibili. Presso la Police srl è stato sequestrato denaro contante pari a 250.900 euro ed assegni del valore complessivo di 139.200 euro che rientrerebbero in una più vasta operazione economica finalizzata alla spoliazione della società decotta. Il gip ha disposto l’applicazione della misura cautelare degli
arresti domiciliari nei confronti di Sberna e la misura cautelare interdittiva della
sospensione dell’esercizio dell’impresa in qualunque veste e ruolo per la durata di un anno nei
confronti degli altri indagati.