I sindacati Filcams, Fisascat e Uiltucs in Sicilia scendono in piazza per protestare contro la mancata trattativa del contratto di settore nella vigilanza privata e nei servizi fiduciari

La commissione tributaria provinciale di Agrigento, sezione seconda, ha annullato gli avvisi di liquidazione emessi dall’agenzia delle entrate di Agrigento nei confronti della Ksm spa e di altre società del gruppo, operanti nel settore della vigilanza privata, che ammontano a oltre un milione e 800 mila euro.

Il gip ha disposto l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Giuseppe Sberna

Le segreterie regionali siciliane di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno aderito allo sciopero nazionale proclamato il 28 giugno scorso per il rinnovo contrattuale atteso ormai da 42 mesi .

Scattano altri 76 licenziamenti alla Ksm, che si aggiungono ai 50 circa già eseguiti. E presto si vocifera potranno seguirne altri settanta. È l’esito della procedura con la quale l'azienda di vigilanza privata aveva dichiarato circa 500 esuberi nell'Isola.

L'azienda chiude la porta alle trattative e conferma in toto i 516 licenziamenti dopo che si era sperato in una riduzione a 150

Futuro lavorativo a rischio per i dipendenti della Ksm, società di vigilanza privata: più di 90 i posti di lavoro in bilico tra Catania e Messina

Lo sostiene in un esposto la Mondialpol Security, società che opera nel settore della sicurezza privata nonché concorrente della Ksm che ha affidato ad un legale la predisposizione di una diffida alla firma di un contratto di solidarietà che di fatto abbatterebbe il costo del lavoro in Ksm.

I lavoratori chiedono alternative a salvaguardia dei livelli occupazionali, per la Uiltucs Sicilia "non possono pagare gli effetti di questa situazione di caos che in passato anche le stesse imprese hanno alimentato attraverso i network".

Le misure emesse dalla Dda di Milano hanno portato all’esecuzione di 15 ordinanze cautelari in Lombardia e a due fermi a Catania.

Le misure emesse dalla Dda di Milano hanno portato all’esecuzione di 15 ordinanze cautelari in Lombardia e a due fermi a Catania.

Una scelta motivata dalla “crescente e disordinata concorrenza” chiarisce ai sindacati la società, mentre “il settore creditizio ha ridotti i costi per il trasporto dei valori ricorrendo ad alternative” come le assicurazioni.