La confusione è grande sotto il cielo. La citazione maioista è stata adoperata alcuni giorni fa da uno dei big di Forza Italia, Maurzio Gasparri, che parlando di quanto sta avvenendo complessivamente nell’universo di centrodestra da Genova, dove si ipotizza il listone unico, fino alle primarie in Sicilia, è stato tranchant come al solito.
Proprio la questione primarie sembra un rebus. Silvio Berlusconi, in un’intervista ad Il Tempo, è tornato a storcere il muso. In Sicilia, però, la macchina della consultazione con la base è stata messa ufficialmente in moto, proprio ieri, infatti, sono iniziate le sottoscrizioni ed è stato già diffuso il regolamento.
Una copia stamani l’ha ricevuta anche il senatore di Forza Italia, Vincenzo Gibiino, che ammette di averla letta velocemente (era impegnato a preparare la conferenza stampa sul fine vita legata alla vicenda di dj Fabo) , pur riconoscendo che un punto in particolare, quello della pre-registrazione on line, “garantisce un po’ più di trasparenza e legalità”.
La parola di Berlusconi, però, si sa che in Forza Italia pesa eccome e allora cosa accadrà?
“Le posizioni del presidente sono note da tempo – ammette Gibiino – ed i pasticci che sono capitati con quelle del Pd porterebbero a concludere proprio come dice Silvio Berlusconi: cioè che le primarie portano divisioni”
Senatore, ma così non ne uscite…
“Guardi, l’esperienza americana è suggestiva, ma non normare le primarie per legge significa anche che può parteciparvi chiunque ed in una certa misura condizionarle. Poi se andiamo in alcune zone del Sud, come ha ricordato qualcuno (Schifani ndr) ci sono altre conseguenze. Tuttavia, in Sicilia c’è stato un percorso intrapreso da tutti i partiti del centrodestra, da segretari, coordinatori e dai capigruppo, che si sono dati un regolamento. C’è un punto in particolare che mi è piaciuto, quello della preregistrazione, che eviterebbe le file dei cinesi o dei rumeni e che garantisce un po’ più di trasparenza e legalità. Per risponderle: il presidente Berlusconi è contrario, però qui in Sicilia si è determinata una sensibilità diversa”.
Gibiino riporta indietro le lancette di quattro anni, quando il centrodestra si divise presentandosi con due candidati: “Questa carenza di sintesi, da parte di chi doveva scegliere i candidati – dice il senatore catanese – e sto parlando dell’allora Pdl perché se abbiamo perso le elezioni 2012 è colpa nostra, ha diviso il centrodestra ed ha prodotto la vittoria del peggior governatore della storia della Regione Sicilia”.
Ma, scusi…
“Mi lasci completare il ragionamento. Ascoltando la vulgata per strada, io come voi, si sente: ‘ma se noi elettori lasciamo libertà di decidere ci potremo ritrovare una nuova spaccatura, visto che i protagonisti sono gli stessi, e poi magari vince una terza forza politica…Le primarie sono già partite, esiste un regolamento, ma personalmente la penso come Berlusconi, cioè che le dovremmo normarle. Anzi sono sceso in campo, in maniera provocatoria e mi sono candidato”
Quindi si blocca tutto?
“Attenzione, una norma non deve essere necessariamente una legge di Stato, può essere un atto riconosciuto dalla parti in causa che poi può essere inserito in un disegno di legge elettorale, che poi può diventare una legge elettorale adottabile da tutti! Se il centrodestra si dà in pre-uso una norma e l’adotta, ne fa esperienza, può essere positivo per il futuro”
Ha detto che si è “provocatoriamente candidato”…
“Perché non bisogna mettere la testa sotto la sabbia…Berlusconi è stato chiaro a livello nazionale, specificando che il premier della futura compagine parlamentare verrà fuori da quella lista che prenderà più voti. Ed è naturale, perché a livello nazionale la scelta del premier avviene all’interno degli equilibri parlamentari. In Sicilia non è così! Non esiste un secondo turno e chi arriva per primo vince…”
Che significa: caro Berlusconi hai ragione, ma non per la Sicilia?
“Semmai, caro presidente hai ragione, ma occupati della Sicilia! Perché ripeto, la nostra norma prevede che il primo che arriva diventa presidente della Regione e non avremmo correttivi, la nostra legge è diversa. E’ giusto che il presidente Berlusconi, come ha sempre fatto, ci convochi tutti. A Palazzo Grazioli, ad Arcore, ovunque ritenga più opportuno, ci ascolti ed alla fine si prenda una decisione condivisa a maggioranza vincolante per la minoranza. Questo è ciò che chiedo e ritengo ciò che chiedono i siciliani”.
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