Il Comune di Catania sarà citato come responsabile civile nell’udienza preliminare, aggiornata al prossimo 18 aprile, sulla richiesta della Procura di rinviare a giudizio l’ex assessore al Bilancio del Comune del capoluogo etneo, Giuseppe Girlando, per tentata concussione aggravata.

Lo ha deciso il Gup Simona Ragazzi accogliendo la richiesta di due delle parti civili che sono state ammesse nel procedimento: Gianluca Chirieleson, dalla cui denuncia è partita l’inchiesta, e Maria Cristina Ferranti, in qualità di socia al 41% della Simei. Come parte civile è stata ammessa anche la società, attraverso il suo curatore fallimentare Gaetano Cocuzza. La difesa dell’ex assessore, assistito dall’avvocato Carmelo Peluso, si era opposta.

L’inchiesta, coordinata dal sostituto Fabio Regolo, e’ stata avviata dopo la denuncia di Chirieleison, rappresentante della Simei che aveva in corso una transazione con il Comune per circa 4 milioni di euro e che, secondo l’accusa, avrebbe subito la minaccia di “promettere la propria indebita intercessione nei confronti” di un consigliere dell’opposizione per “non fargli ostacolare l’approvazione da parte del Consiglio comunale della delibera di Giunta su ‘Sostare'”, avanzata dall’allora assessore Girlando. L’evento non si sarebbe verificato per “la resistenza della persona offesa” che avrebbe subito “un danno patrimoniale di rilevante gravita’ consistito nell’ammontare della transazione non stipulata”, pari a quasi 4 milioni di euro.

Agli atti dell’inchiesta è depositata anche una telefonata tra l’ex assessore e l’imprenditore e un’intercettazione audio.

 

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