“Al di là di ogni nomina, al di sopra di ogni formula di benvenuto al nuovo vertice, Pubbliservizi significa presente e futuro di 380 dipendenti. Di 380 famiglie catanesi. Per questo, la Uil vuole offrire un contributo di idee alla competente guida manageriale di Silvio Ontario nella certezza che l’azienda partecipata può essere salvata e rilanciata”. Lo affermano il segretario generale della Uil di Catania, Fortunato Parisi, e il segretario confederale Salvo Bonaventura proponendo un confronto al neopresidente su un Piano di risanamento che, intanto, viene qui sintetizzato.

Il Piano Uil per Pubbliservizi analizza, in primo luogo, i “numeri” della partecipata della ex Provincia, ora Città Metropolitana di Catania.

A fronte di un contratto annuale pari a circa 15 milioni 500 mila euro, la società ha spese fisse che ammontano al 60 per cento della cifra incassata: “Sulla base dei dati a disposizione – sottolineano Parisi e Bonaventura – l’azienda “dovrebbe” avere 2 milioni di euro da riversare sui costi di gestione aziendale e sulla produzione, a tutto beneficio dei cittadini. Ancora in attesa di quei lavori di manutenzione, ad esempio in edifici scolastici e strade, che sono ragione di esistere per Pubbliservizi!”.        La Uil, inoltre, ricorda come la partecipata “non abbia mai intrapreso azioni a vantaggio proprio e della collettività attivando le clausole dei contratti di fornitura-servizi che prevedono penali in caso di ritardo di consegna lavori”. “Ad esempio – aggiungono – ricordiamo che è prevista una mora di 200 euro giornaliere per ritardata consegna dei lavori dopo il trentesimo giorno. Risorse utili, fra l’altro, a pagare i creditori”.

 A proposito di “scalata al monte-debiti”, la Uil indica tre possibili soluzioni: un’anticipazione di 2  milioni di euro, 165 mila euro al mese, da parte della Città Metropolitana, oppure la modifica dei canoni con pagamenti mensili da un milione 250 mila euro e date certe,  o ancora il finanziamento mediante cessione di contratto tramite banche e società di factoring. A proposito di articolazione aziendale, Fortunato Parisi e Salvo Bonaventura chiedono “che vengano rivalutate tutte le posizioni del personale valorizzando professionalità, merito e curriculum per colmare carenze di organico in alcuni reparti e ottimizzare, quindi, i costi di gestione e produzione”. Infine, il ruolo dell’ente-proprietario: “La Città Metropolitana di Catania ha diritto-dovere di controllo e deve rendersi partecipe delle scelte aziendali, avallando atti prodotti da Pubbliservizi nei confronti di terzi e collaborando con la partecipata per trovare soluzioni alternative o gestibili in proprio”.