Partecipate catanesi nel caos. Dopo le dimissioni di due componenti del cda di Amt e la conseguente decadenza del consiglio, un’altra doccia fredda: la Pubbliservizi, l’azienda partecipata dell’ex Provincia di Catania che era stata affidata a Michele Giorgianni.
L’avvocato catanese, artefice di un piccolo-grande miracolo alla Multiservizi (partecipata comunale) di cui è stato presidente, non potrà replicare quella esperienza alla Pubbliservizi della Città metropolitana, proprio perché ha guidato il cda della società controllata dal Comune di Catania. La legge prevede infatti che chi abbia ricoperto incarichi nella pubblica amministrazione o nelle aziende partecipate nel biennio precedente non può essere nominato.
Con un post su facebook Michele Giorgianni ha formalmente rifiutato l’incarico che gli era stato conferito dal sindaco metropolitano, Enzo Bianco.
“La ragione della decisione – ha spiegato poi un comunicato del portavoce del sindaco metropolitano – risiede nel fatto che un’interpretazione restrittiva della disciplina di settore potrebbe determinare profili di non conferibilità a Giorgianni dell’ incarico, che, come è noto, è stato Presidente del c.d.a. della Catania Multiservizi” .
Nella nota si chiarisce inoltre che “al di là di qualunque ragionamento giuridico sulla corretta interpretazione delle disposizioni legislative che potrebbe portare anche ad altre conclusioni, Giorgianni ritiene “assolutamente inopportuno dar luogo a polemiche che potrebbero generare imbarazzo e difficoltà all’Ente Città Metropolitana in un momento così delicato di passaggio istituzionale”.
Insomma, dura lex sed lex.
Giorgianni avrebbe dovuto prendere il posto di Salvatore Muscarà che lo scorso 13 gennaio aveva reso noto di aver rimesso l’incarico perché coinvolto nell’inchiesta della Guardia di Finanza sulle presunte operazioni anomale di Aligrup, l’azienda del gruppo Scuto di cui era uno degli amministratori giudiziari.
Il comunicato del portavoce del sindaco della città metropolitana annuncia che “l’assemblea dei soci della Pubbliservizi si riunirà in tempi brevissimi per eleggere il nuovo presidente”, ma la situazione di alcune partecipate catanesi, Amt e Pubbliservizi appunto, è sempre più spinosa.
L’azienda che si occupa del trasporto pubblico cittadino deve fare i conti anche con un ritardo nel pagamento degli stipendi causato da un decreto ingiuntivo. I sindacati sono sul piede di guerra e lo spettro dello sciopero, con i disagi per l’utenza, è dietro l’angolo.
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