Il prossimo 17 aprile, alle ore 12, all’interno del Museo Civico “Sebastiano Guzzone”, il comandante del nucleo carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Palermo restituirà al sindaco del comune di Militello in Val di Catania, tre dipinti rubati nel 2013, dall’auditorium del Museo Civico, mentre erano esposti in una mostra.

La cerimonia

Alla cerimonia presenzieranno diverse Autorità civili e militari. L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania, è stata sviluppata dalla sezione carabinieri tutela patrimonio culturale di Siracusa e dalla compagnia carabinieri di Acireale. traendo spunto da un’attività di perquisizione effettuata ad Acicastello dai militari dell’Arma territoriale, a seguito della quale si rinvenivano le opere trafugate chiedendo, al contempo, l’intervento del reparto speciale.

I successivi approfondimenti investigativi hanno evidenziato l’esatta corrispondenza tra i dipinti recuperati e quelli inseriti, all’epoca del furto, all’interno della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, confermando ancora una volta come essa costituisca un unicum a livello internazionale. La comparazione ha permesso di individuare

Un dipinto olio su tela, con cornice, raffigurante “due bambini in stile lezioso”, con stile ascrivibile al pittore francese, Francois Boucher; Un dipinto olio su tela, con cornice, raffigurante “Console Cornelio inginocchiato davanti ad un angelo in atto di sottomissione”, recante la firma G. Sciuti; Un dipinto olio su tela, con cornice, raffigurante “consorte di Sebastiano Guzzone donna Gaetanina Baldanza con vestito bianco e girocollo”, attribuito all’artista Sebastiano Guzzone.

Droga nel quartiere Fontanarossa, un arresto

Ennesimo blitz antidroga dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Fontanarossa nella zona C del Villaggio Sant’Agata, conclusosi con l’arresto in flagranza un 34enne catanese per “detenzione ai fini di spaccio”.
Al riguardo, i militari dell’Arma, costantemente impegnati in azioni di prevenzione e contrasto allo smercio di stupefacenti, al termine di una accurata acquisizione informativa, hanno organizzato un dispositivo sul campo capace di mimetizzarsi tra la gente del quartiere, attraverso pattuglie in abiti civili, che lungo il viale Marchese di Roccaverdina, hanno deciso di fermare e controllare un giovane, visto camminare con atteggiamento guardingo in prossimità dell’intersezione con via Marcello Mastroianni.

Ed in effetti, sin dalle prime fasi dell’identificazione, il giovane ha mostrato chiare “avvisaglie” di un evidente ed ingiustificato nervosismo, quali balbettio e tremore alle mani, circostanze che hanno ulteriormente indotto i Carabinieri a perquisirlo.
Tale operazione, come sospettato, ha definitivamente confermato l’ipotesi investigativa dei militari. Il 24enne infatti, è stato trovato in possesso di un involucro in plastica e alluminio, al cui interno vi erano ben 18 grammi di cocaina.

La perquisizione

A quel punto, la perquisizione è stata chiaramente estesa alla sua abitazione di residenza, sita nel medesimo villaggio, ove sono stati scoperti e sequestrati “gli strumenti di lavoro” dell’attività, illecita, del ragazzo, ovvero un cucchiaio, avvolto in un fazzoletto di carta, che nella parte concava era annerito da fuoco, nonché altri 3 fazzoletti stropicciati, identici a quelli che custodivano la cocaina recuperata sulla sua persona durante il controllo su strada.
La droga pensante è stata quindi sequestrata dai militari, che hanno arrestato e messo il 24enne a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne ha convalidato l’arresto e disposto la misura dell’obbligo dimora e di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

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