Troppo forti le americane. In finale non c’è stata storia e il setterosa si deve arrendere 12 a 5 agli Stati Uniti accontentandosi, si fa per dire, della medaglia d’argento.
Sarebbe ingeneroso, però, non dire “brave lo stesso” a Tania Di Mario e compagne. Si perchè la nostra nazionale non partiva certo con i favori del pronostico in questa olimpiade brasialiana, anzi. L’Italia era una outsider e da outsider si è comportata, arrendendosi solo in finale allo strapotere americano.
Una formaziona, quella americana, costruita per vincere: atlete che da più di un anno preparano solo questo obiettivo, giorno dopo giorno. Non serve cercare alibi, perchè gli Usa sono stati fortissimi, ma l’Italia non ha certo giocato la migliore partita delle olimpiadi.
Perfette in difesa, devastanti in avanti le americane. L’Italia, invece, non è riuscita mai a sfondare, trovando la rete solo con le conclusioni da lontano. Peccato, dunque, ma non troppo, se è vero che la medaglia d’argento è comunque un risultato importante e prestigioso. Un podio olimpico che mancava da Atene 2004.
L’Italia può esultare ed elogiare lo stesso queste ragazze che hanno conquistato tutti come la nazionale, se è vero che, in tutta Italia, e in particolare a Catania si erano formati gruppi d’ascolto per assistere alla partita.
Finisce con un argento e con un gol nei minuti finali, dunque, la strepitosa e infinita carriera di un mito della pallanuoto come Tania Di Mario. Sperava nell’0ro, ma una medaglia va bene lo stesso per la catanese d’adozione che, adesso, comincerà la sua carriera da tecnico.
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