Vincere il referendum e poi lavorare alla stesura di una nuova legge elettorale che diventi lo strumento di gestione delle nuove elezioni. Il centrodestra, sembra già pensare al futuro nonostante le frizioni interne sulla questione leadership e la scadenza stessa del referendum costituzionale che stando ai sondaggi dovrebbe veder prevalere le ragioni del No.

A Catania oggi è stato il giorno di Fratelli d’Italia che ha organizzato un incontro proprio per spiegare la posizione contraria alla riforma promossa dal governo Renzi che qualora passasse, secondo Fabio Rampelli, vedrebbe comunque una camera – il Senato appunto – appannaggio del Pd.

E’ una riforma pericolosa – dice – perché non tutti hanno capito cosa potrebbe accadere, facendo una simulazione ad oggi avremmo un Senato con il 75 per cento di senatori che farebbero riferimento al Pd e ai partiti ad esso alleati. E’ una specie di trucco per garantire al Pd di governare sempre e comunque”.

Ma l’esponente del movimento che fa capo a Giorgia Meloni guarda già al dopo voto e sulla questione leadership fa una sintesi: “Oggi è inutile alimbiccarsi il cervello su come trovare la quadra fra i partiti del centrodestra – dice Rampelli –. Renzi vuole rivedere la legge elettorale e c’è un metodo soltanto che è quello delle primarie. Il centrodestra compatto deve proporre l’introduzione delle primarie dentro o a fianco la nuova legge elettorale. Così i cittadini potranno democraticamente e con regole certe, senza imbrogli, stabilire in maniera serena chi è più gradito fra i leader partiti che compongono la coalizione di centrodestra”.