Sono stati espulsi dall’Italia e rimpatriati in Marocco con provvedimento del Prefetto di Catania due marocchini considerati pericolosi, Anis Jourdale, di 33 anni, e Khalid Kounzize, il primo sedicente appartenente al Daesh, il secondo controllato perché a rischio radicalizzazione e proselitismo per alcuni episodi di violenza nei confronti di altri detenuti italiani dei quali si è reso protagonista nella Casa Circondariale di Trapani dov’era detenuto.

Il primo è stato ritenuto pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica. Il secondo per la sua pericolosità sociale. Lo rende noto la Questura di Catania. Jourdale, espulso dal territorio italiano al termine di un periodo di carcerazione preventiva e di un brevissimo tempo in cui è stato rinchiuso nel Centro d’Identificazione ed Espulsione di Caltanissetta, era stato più volte denunciato in passato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e danneggiamento. In due occasioni, nel settembre del 2016 e nel gennaio del 2017, era stato arrestato per attentato alla sicurezza dei trasporti, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, dopo aver lanciato grosse pietre contro alcune auto che transitavano nel centro cittadino e per aver aggredito, dopo aver affermato di essere un appartenente al Daesh, alcuni agenti del locale Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico.

L’uomo aveva anche rivolto nei loro confronti gravi minacce pronunciando anche frasi offensive nei confronti dei cristiani. In occasione del suo secondo arresto, nel gennaio del 2017, la Polizia di Stato aveva trovato nel suo telefono cellulare alcune immagini di una pistola, di versi del Corano e di simbologie della religione islamica che corroboravano una sua particolare inclinazione alla violenza ed uno spiccato attaccamento ai dettami dell’Islam. Kounzize era stato più volte denunciato per reati contro la persona, il patrimonio e la Pubblica Amministrazione come rapina, lesioni, furto aggravato, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Dopo il periodo trascorso nella Casa Circondariale di Trapani la Digos ha verificato che l’uomo, oltre a non svolgere alcuna attività lavorativa ed essere solito fare uso di alcol e di sostanze stupefacenti, aveva manifestato comportamenti violenti nei confronti di persone a lui vicine.