Scandalo e arresti al Comune di Catania dove la Polizia ha scoperto un giro di falsi documenti per l’ottenimento della cittadinanza italiana. La Procura etnea questa mattina ha ordinato alla Polizia di eseguire 12 misure cautelari, 9 ai domiciliari, 3 obblighi di firma, emesse dal Gip in relazione ad un’articolata rete transnazionale legata all’affare dell’acquisto da parte di brasiliani della cittadinanza italiana tramite il sistema cosiddetto iure sanguinis.
Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravato dalla transnazionalità e dal fine del profitto, corruzione, falso in atto pubblico e tentata estorsione.
Le indagini sono state eseguite dalla Squadra Mobile di Catania e sono partite da alcune anomalie segnalate dalla Questura su varie istanze per il rilascio del passaporto italiano. E’ stato scoperto un comitato d’affari, a carattere transnazionale, operativo nel settore della compra-vendita della cittadinanza italiana attraverso il sistema “iure sanguinis”. Tra i promotori c’era A.M.L., 55 anni, titolare dell’agenzia disbrigo di Catania, e N.R. 55 anni, italo-brasiliano, abitante in Brasile, quest’ultimo con il compito di agganciare la clientela, assistere i brasiliani rivendicanti la titolarità del diritto ad acquisire la cittadinanza italiana nonché incassare i primi acconti.
Scoperta anche una fitta rete di compiacenti impiegati del Comune di Catania che si occupavano di accelerare l’iter di acquisizione della cittadinanza italiana, attribuendo priorità di trattazione alle pratiche presentate da A.M.L. per conto dei suoi assistiti. I dipendenti del Comune di Catania, con il ruolo di organizzatori, hanno costituito una sorta di vera e propria “squadra” e, ciascuno per la propria competenza, utilizzando a fini personali la funzione pubblica ricoperta, riusciva a controllare le pratiche presentate da A.M.L.
Tra i principali indagati c’è S.M.L., responsabile dell’Ufficio Cittadinanze del Comune di Catania, oggi in pensione, che avrebbe chiuso un occhio sulle pratiche con la collaborazione di G.G., addetto all’Archivio di Stato. Ma c’era anche chi provvedeva all’accettazione della richiesta di iscrizione anagrafica di residenza, attribuendo una corsia preferenziale alle pratiche presentate da A.M.L, in tal modo accelerando l’iter per l’accertamento fittizio della residenza. Il vigile urbano T. A. prendeva un appuntamento con i brasiliani, tramite l’intermediazione di A.M.L, per l’attestazione della residenza; talvolta delegava l’intera pratica allo stesso A.M.L il quale provvedeva personalmente a farle firmare ai suoi clienti brasiliani.
Ogni pratica costava tra 5.000 e 5.500 euro e la cricca offriva un “pacchetto completo”: adempimenti burocratici, prelievo ed accompagnamento in aeroporto, alloggio nel territorio catanese (per lo stretto tempo necessario ad acquistare la doppia cittadinanza, dai 12 ai 14 giorni ) presso strutture messe a disposizione dall’organizzazione, consistenti in 4 immobili e, in alcuni casi, l’offerta prevedeva anche l’organizzazione di cene per festeggiare il buon esito delle pratiche. Il giro di affari accertato durante le brevi fasi delle indagini ammonta alla somma complessiva di 265mila euro, per la quale è stato disposto sequestro preventivo, anche per equivalente, a carico dei due promotori, di cui il terminale brasiliano risulta attualmente non presente in Italia e, pertanto, ai fini dell’esecuzione della misura, verranno attivati i consueti canali di cooperazione internazionale.
L’amministrazione comunale si congratula per l’operato della magistratura e della questura di Catania, per l’operazione condotta dalla Polizia di Stato per fermare l’azione corruttiva finalizzata al rilascio della cittadinanza italiani a persone straniere, in spregio alle norme di legge. Il comune di Catania si costituirà parte civile nel processo pubblici impiegati coinvolti, anche per l’ipotizzabile grave danno perpetrato ai danni dell’Ente comunale. Si specifica, altresì, che uno degli impiegati comunali coinvolti era già sospeso dal servizio per un altro procedimento disciplinare, mentre altri due sono già in quiescenza.
I NOMI DEGLI INDAGATI
A.M.L., 55 anni, tratto in arresto a Catania, sottoposto agli arresti domiciliari;
N.R. 55 anni, irreperibile;
T. A. 59 anni, tratto in arresto a Catania, sottoposto agli arresti domiciliari;
S.M.L. 63 anni, tratta in arresto a Gravina di Catania (CT), sottoposta agli arresti domiciliari;
S. S. 59 anni, tratto in arresto a Gravina di Catania (CT) sottoposto agli arresti domiciliari;
G.G. 67 anni,, tratto in arresto a Mascalucia (CT) sottoposto agli arresti domiciliari;
R G B 59 anni, tratto in arresto ad Aci Castello (CT), sottoposto agli arresti domiciliari;
G.R. 58 anni, tratta in arresto a Locate di Triulzi (MI), sottoposta agli arresti domiciliari;
G D. 28 anni, tratta in arresto a Saronno (VA) sottoposta agli arresti domiciliari.
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