Una raccolta di firme per l’apertura di una pratica a tutela della giudice di Catania Iolanda Apostolico, finita nella bufera per non aver respinto il trattenimento di tre migranti richiedenti asilo nei Cpr. I tre, fra cui un extracomunitario che aveva già fatto ingresso nel paese ed era stato respinto una prima volta, adesso sono liberi di circolare. Per ora sono una decina i consiglieri che l’hanno sottoscritta. Nel documento si parla di “autentici attacchi all’autonomia della magistratura” venuti da esponenti della maggioranza e “persino” dalla presidente del Consiglio. Nel documento, inoltre, si censura la “grave delegittimazione professionale” di cui è stata oggetto la magistrata.

Il profilo personale del magistrato

La “grave delegittimazione professionale” riguarda un articolo nel quale si raccontano le posizioni politiche espresse dal magistrato sulla propria pagina sociale. Sul suo profilo privato, secondo quanto riporta il Giornale, sarebbero apparsi post anti Salvini e commenti schierati con le Ong e associazioni che si dedicano al salvataggio e all’accoglienza dei migranti: avrebbe condiviso nel luglio 2018, ma senza commentare, una petizione che chiedeva una ‘mozione di sfiducia’ nei confronti di Matteo Salvini, nominato da poco ministro dell’Interno. Nel giugno dello stesso anno poi sulla sua bacheca anche un articolo dal titolo ‘Open Arms e Sea Watch: la richiesta di archiviazione della procura di Palermo’. Nell’elenco delle pagine seguite su Facebook da Apostolico, riporta il quotidiano, ci sarebbe anche ‘Free Open Arms’ e quella dedicata a ‘Open Arms’ Ong che ha portato il leader della Lega a processo. E anche pagine di partiti come Possibile, Potere al Popolo, Democrazia e Autonomia e quella dell’ex sindacalista dei braccianti immigrati e ora parlamentare Aboubakar Soumahoro. E poi like a ‘Presidio permanente No Borders – Ventimiglia’, foto scattate nel maggio 2011 sull’arrivo a Catania del traghetto ‘Flaminia’ con 1.300 migranti titolate “moderna deportazione, appoggio alle reti no border.

La decisione che libera tre migranti

“Un provvedimento giudiziario in materia di protezione internazionale, emesso da un magistrato della sezione specializzata in materia di immigrazione del Tribunale di Catania, è oggetto fin da ieri di dichiarazioni da parte di esponenti della maggioranza parlamentare e persino del Presidente del Consiglio che, per modi e contenuti, si traducono in autentici attacchi all’autonomia della magistratura”, si legge nel documento predisposto dai magistrati a tutela della collega. “A prescindere da ogni valutazione nel merito dell’atto in questione, l’accusa ai magistrati, con riferimento al contenuto di un provvedimento giurisdizionale, di essere ‘nemici della sicurezza della Nazione (…) un ostacolo alla difesa dell’ordine pubblico (…e di) scagliarsi contro i provvedimenti di un Governo democraticamente eletto’ pone in discussione la funzione stessa della giurisdizione in uno Stato di diritto”, sottolinea ancora il testo. “Nel contempo queste dichiarazioni, realizzando una grave delegittimazione professionale del giudice estensore dell’ordinanza, espongono lo stesso a indebiti attacchi mediatici aventi a oggetto la sua sfera personale”, osservano i firmatari che concludono il documento con la richiesta di aprire “con la massima urgenza” una pratica a tutela.

I togati difendono Apostolico “a maggioranza”

La richiesta di aprire una pratica a tutela della giudice di Catania Iolanda Apostolico è stata sottoscritta per ora dalla maggioranza dei togati del Csm : mancano le sole firme dei consiglieri di Magistratura Indipendente, la corrente dei ‘conservatori’, che stanno ancora riflettendo sul da farsi. Al momento i sottoscrittori sono 13: i consiglieri dei gruppi di Area, Unicost, Magistratura democratica e gli indipendenti Roberto Fontana e Andrea Mirenda. Domani la richiesta sarà presentata al Comitato di presidenza. E secondo l’iter consolidato sarà assegnata alla Prima Commissione del Csm.

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