“Giuseppe Conte ed Elly Schlein con la loro partecipazione al congresso di Area Democratica per la Giustizia,  corrente di sinistra della magistratura, sanciscono in modo definitivo la fine del principio costituzionale di separazione dei poteri, offrendo una rappresentazione plastica di quello che non dovrebbe essere in un paese civile il rapporto tra le forze politiche e una corrente politicizzata della magistratura”.

Giuseppe Conte ed Elly Schlein

Giuseppe Conte ed Elly Schlein

L’affondo, durissimo, è di Saverio Romano, coordinatore politico di Noi Moderati, che lascia da parte ogni indugio e dice chiaramente quello che gli esponenti del governo pensano ma non esprimono in modo così netto.

Lo scontro fra governo e magistratura

Lo scontro in atto è quello fra governo e magistratura derivante dalla decisione del magistrato, Iolanda Apostolico, giudice ordinario del Tribunale di Catania, arrivata appena cinque giorni dopo l’inaugurazione della struttura di trattenimento a Pozzallo, una parte della quale, circa ottanta posti, è destinata ad ospitare le persone sottoposte alla procedura di frontiera accelerata.

Ad essere messo in discussione è il trattenimento dei richiedenti asilo provenienti dai cosiddetti Paesi sicuri, che sono in attesa dell’esito della procedura di frontiera accelerata, e la relativa cauzione di cinquemila euro per rimanere in libertà stabiliti dal decreto Cutro. Secondo il giudice la procedura di legge è illegittima e confligge con la normativa dell’Unione europea oltre a non essere in linea con i principi costituzionali.

La Meloni si dice “basita”

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“Sono rimasta basita di fronte alla sentenza del giudice di Catania, che con motivazioni incredibili (“le caratteristiche fisiche del migrante, che i cercatori d’oro in Tunisia considerano favorevoli allo svolgimento della loro attività”) rimette in libertà un immigrato illegale, già destinatario di un provvedimento di espulsione, dichiarando unilateralmente la Tunisia Paese non sicuro (compito che non spetta alla magistratura) e scagliandosi contro i provvedimenti di un governo democraticamente eletto”. Così la premier Giorgia Meloni sui social. “Non è la prima volta che accade” ma “continueremo a difendere i confini”.

L’attacco di Salvini

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La Lega chiederà conto del comportamento del giudice siciliano che non ha convalidato il fermo degli immigrati in Parlamento, “perché i tribunali sono sacri e non possono essere trasformati in sedi della sinistra” ha detto il vicepremier, Matteo Salvini. “Io, venerdì – sottolinea – andrò all’udienza di Palermo dove rischio fino a 15 anni di carcere per aver difeso i confini e ridotto drasticamente sbarchi e tragedie in mare. Chi ha la coscienza pulita non si fa intimidire. Ed è con questo spirito che faremo la riforma della Giustizia, con separazione delle carriere e responsabilità civile dei magistrati che sbagliano”.

Lo sdegno dell’Associazione nazionale magistrati

“L’Anm di Catania esprime una posizione ferma e rigorosa a tutela della collega Iolanda Apostolico, persona perbene che ha lavorato nel rispetto delle leggi, e respinge con sdegno le accuse a lei rivolte. Il rapporto tra potere esecutivo e giudiziario andrebbe improntato a ben altre modalità” dice, dopo le critiche rivolte alla giudice catanese che non ha convalidato i trattenimenti di tre migranti, il presidente dell’Anm di Catania Alessandro Rizzo.

Il precedente di Palermo

Ma l’esponente del centrodestra, Saverio Romano, fa notare che il segnale di un rapporto fra politica e magistratura era venuta qualche ora prima da Palermo, poi dalla presenza dei leader di Pd e 5 stelle al congresso della corrente di sinistra della magistratura “Nessuna sorpresa, sia chiaro: si tratta di una dinamica esecrabile a cui assistiamo da decenni. Non è stato sufficiente apprendere da Palamara  – continua – del sistema di potere che presiedeva le promozioni e gli incarichi nella magistratura. Occorreva una presa di posizione chiara e netta che sgombrasse il campo da equivoci e dubbi e che confermasse quanto sia assente nel nostro Paese una chiara e netta separazione dei poteri e quanto poco di liberale e di democratico nel vero senso della parola vi sia in questo scenario” conclude Romano.

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