Le scuole di diversi comuni montani della Sicilia anche oggi restano chiuse ed alcune non apriranno nemmeno domani, ma il ritorno dalle vacanze di Natale è stata gelido.

L’ondata di freddo che sta interessando tutta la regione ha costretto alunni e professori di numerosi istituti scolastici a lezioni off limits a causa del freddo. Dagli impianti obsoleti che non funzionano proprio a quelli che riscaldano a singhiozzo, dagli spifferi che penetrano dagli infissi alla temperatura troppo bassa per aule troppo grandi.

Nei giorni scorsi a Catania sono stati segnalati casi di classi al gelo in 8 plessi di scuole comunali, ma la situazione più critica si registra in provincia.

Nel Calatino, dove non sono mancate le proteste di genitori e studenti, classi gelate e alunni costretti a rimanere con i giubbotti in classe. Così come per i ragazzi del Polivalente di San Giovanni La Punta che hanno trovato gli ambienti scolastici gelati. Questa struttura è gestita dalla ex Provincia Regionale di Catania, oggi Città metropolitana.

“Al di là dell’emergenza di questi giorni, il problema più serio è rappresentato dalla gestione dell’ordinario – spiega a BlogSicilia, Michele Vivdaldi, segretario della Flc Cgil di Catania – . In molte scuole ci sono impianti di riscaldamento che definire obsoleti è un eufemismo e non si può certo dare la colpa ai dirigenti scolastici che da anni devono subire continui tagli”.

Il caso del Polivalente, poi, è la cartina di tornasole di molti problemi innescati dalla riforma delle ex province che in Sicilia non è stata mai del tutto completata: “Certamente non ha aiutato a risolvere i problemi, anzi…”, commenta laconico il segretario Vivaldi.

Secondo il segretario della Flc Cgil di Catania la questione delle strutture scolastiche “in Sicilia è stato colpevolmente ignorato”.

“Gli impianti di riscaldamento delle nostre scuole – dice Vivaldi – spesso sono alimentati a gasolio, un paradosso in una regione che risulta essere fra le più assolate d’Italia e che sforna professionisti della green economy. Nella nostra provincia sono pochissime le scuole dotate di impianti fotovoltaici e questo la dice lunga su dove stiamo andando…”

Non va meglio in provincia di Palermo. Oggi la Rete degli Studenti Medi Palermo ha deciso di far partire una protesta piuttosto singolare: gli alunni si sono presentati in classe con un plaid ed hanno battezzato la giornata Plai(d)ay.

Dice in una nota il coordinatore della Rete degli studenti medi Palermo, Mario Fatta : “Continueremo fino a quando le istituzioni non si renderanno conto, che mentre loro nei loro uffici stanno al caldo, gli studenti e le studentesse vivono il loro diritto allo studio in maniera precaria, del tutto non a norma.”

I ragazzi hanno chiesto la convocazione di un tavolo tecnico con il sindaco Leoluca Orlando, il Commissario Straordinario della provincia Munafò e Marco Anello, direttore dell’Ufficio Scolastico Provinciale.

Quello de riscaldamenti è un tema ricorrente: “Ormai va avanti da anni – dicono gli studenti palermitani – e continueremo a protestare finché le istituzioni non troveranno un soluzione vivibile per migliaia di studenti e studentesse, ma anche per i professori, senza dover negare il diritto allo studio e il diritto all’insegnamento”.