Una sentenza del tribunale di Catania resa nota lo scorso 25 febbraio obbliga Poste Italiane a pagare ai titolari di Buoni Fruttiferi trentennali sottoscritti nel 1984 l’importo risultante dalle prescrizioni contenute nei titoli stessi. Ma Poste Italiane non intende rispettare la sentenza e si prepara ad impugnarla. L’Azienda precisa quanto segue:
“La sentenza del Tribunale Civile di Catania, che sancisce l’obbligo citato, non tiene conto della recente pronuncia delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione (n. 3963 dello scorso 11 febbraio) che ha invece stabilito definitivamente come, in caso di discrepanza tra le prescrizioni ministeriali (diramate con apposito Decreto) quanto indicato sui Buoni Fruttiferi Postali sottoscritti dai risparmiatori, la prevalenza deve essere attribuita alle prime.
Poste Italiane, pertanto, comunica di aver già dato mandato ai propri legali di presentare appello contro la pronuncia del Tribunale Civile di Catania, al fine di continuare a tutelare la massima trasparenza verso la propria clientela”.
la conseguenza immediata è che Poste non precederà al pagamento e presenterà il suo ricorso in appello considerando analogo il caso specifico. Dovrà essere proprio la sessione d’appello a decidere se le due circostanze sono sovrapponibili visto che in Italia il precedente giuridico non obbliga altro giudice ad uniformarsi anche se spesso accade
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