“Saremo in piazza per dare voce a tutti quelli che da questo vertice vengono ignorati, ma che vivono sulla propria pelle le decisioni prese dall’alto. Da una Sicilia sempre più impoverita e marginalizzata annunciamo la nostra volontà di far sentire il fiato sul collo ai potenti della Terra”. Lo annuncia il Coordinamento regionale siciliano contro il G7, che si prepara alla due giorni di manifestazione in programma a Giardini Naxos in contemporanea con il summit, che vedrà riuniti a Taormina capi di Stato e di Governo.
Si parte, annunciano in un incontro con la stampa a piazza Verga a Catania, il 26 maggio alle 17.30 con un’assemblea a Giardini Naxos per “confrontarsi su economia, migrazioni, guerre, ambiente, conoscenza”.
“Lo faremo dal basso – aggiungono – riconquistando gli spazi di democrazia che cercano di sottrarci”. L’indomani, sempre a Giardini Naxos, è in programma una manifestazione nazionale con movimenti territoriali, delle lotte sociali, partiti e sindacati. Il concentramento è previsto alle 15 nella piazza di Recanati: il corteo poi percorrerà il lungomare.
“Il vertice di Taormina – osserva Alessio Grancagnolo del coordinamento – sarà la prima occasione per Donald Trump, incarnazione visibile di una tendenza razzista, sessista, omofoba, conservatrice, di partecipare a un vertice internazionale di questa importanza e, quindi, l’opposizione alle nuove destre di governo rappresenta per noi un elemento fondamentale. Dietro parole di circostanza al G7 si parlerà dei muri fisici e giuridici da innalzare contro poveri e migranti”.
Contestate anche “la militarizzazione Usa con il Muos di Niscemi e la base di Sigonella” e la presenza di “Frontex a Catania, che, sostengono dal Comitato, “controlla e criminalizza le migrazioni” Alle iniziative di protesta si arriva a “conclusione di un percorso a cui hanno preso parte realtà proveniente da tutta la Sicilia, oltre che attivisti da varie parti d’Italia ed Europa”.
Per Grancagnolo la previsione è “di alcune migliaia di persone presenti a Giardini Naxos dire no al G7”.
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