La polemica forse si esaurirà già in giornata, ma i dubbi restano anche perché quella del riordino delle ex province rimane una sorta di grande incompiuta della burocrazia bizantina targata Sicilia.

I primi cittadini di Catania e Palermo, Enzo Bianco e Leoluca Orlando, non sono sindaci metropolitani (la riforma siciliana prevede l’elezione di secondo livello che non è stata celebrata) ma firmeranno ugualmente i ‘Patti’ delle rispettive aree, grazie ad una formula che entrambi invocano e diffondono in due distinte note.

Davanti a Renzi e al ‘Patto’, Bianco e Orlando non saranno i sindaci delle città metropolitane, ma ‘autorità urbane’ e la formula adoperata per superare la questione è il Pon Metro.

Viene spiegata chiaramente nel comunicato quasi identico diffuso da Palazzo delle Aquile e da Palazzo degli Elefanti che alla fine recita: “il governo, come per il Pon Metro, ha individuato Catania-Palermo come soggetto pienamente legittimato alla sottoscrizione del Patto redatto grazie a numerosi incontri con la presidenza del Consiglio dei Ministri”.

Insomma, almeno sabato, non li chiameremo solo sindaci, ma ‘autorità urbane’ in attesa che qualcosa di davvero urbano cioè la legge di riordino veda il suo definitivo completamento.

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