“Sono single per scelta”. Quante volte abbiamo sentito questa frase? I più spiritosi, in genere, commentano : “per scelta di qualcun altro, magari…”. Battutaccia…
C’è chi è single realmente per convinzione. O chi, venuto fuori da una relazione sofferta, non se la sente ancora di intraprenderne una nuova. Chi perché, avendo un carattere complicato ed insopportabile non riesce a trovare un’anima ‘compatibile’. Chi per timidezza o chi non essendo particolarmente gradevole nell’aspetto fisico, non è riuscito a trovare una chiave di volta per rendersi interessante.
Chi perché sa di essere un ‘traditore seriale’, alcuni perché per motivi di lavoro sono costretti a spostarsi continuamente da una città all’altra e non riuscirebbero a mantenere una relazione stabile e continuativa oppure ancora ci sono quelli che, concentrandosi sulla carriera lavorativa, mettono inevitabilmente al secondo posto le ‘attività sentimentali’.
Motivi ne possiamo trovare a decine, ma dobbiamo ammettere che da quando la parola ‘single’ è stata sdoganata, in molti hanno tirato un sospiro di sollievo.
Finalmente un termine ‘glamour’ che sostituisse quegli odiosissimi appellativi come ‘scapolo’, ma sopratutto ‘zitella’. Volete mettere ‘single’ al posto di ‘zitella’? Sembra un complimento, ammettiamolo. Anzi, ormai è diventato uno status di cui andare fieri.
Decine di donne hanno riguadagnato la loro dignità grazie a questo meraviglioso aggettivo. Sono single, anche a sessant’anni, ma single. Mai più zitella. Anche i supermercati, per antonomasia sponsor delle famiglie numerose con detersivi da 10 litri, confezioni di latte da 48 bottiglie, carta igienica per un intera camerata, più compri meno spendi, si sono adeguati. Fantastiche monoporzioni di qualsiasi alimento fanno capolino da tutti i reparti. Ed alla cassa può tornare molto utile. Ti aiuta a capire chi ‘puntare’ per eventuali relazioni sociali: se uno è single si vede e subito. Chissà quante love story nascono nei supermercati…
Ma la ‘singletudine’ può essere davvero una scelta? Difficile da affermare ma anche da smentire.
È noto a tutti che “al cuor non si comanda”, che ci si innamora per caso, all’improvviso, che non te l’aspetti, che non si può programmare mai nulla poiché i sentimenti non possono essere gestiti dalla ragione e pertanto è difficile imporsi qualcosa a livello affettivo. L’amore capita. E quello che fino al giorno prima ti sembrava inconcepibile, rinunciare alle tue abitudini, ai tuoi orari, alla tua libertà di decidere se dormire o andare a fare una passeggiata, se vedere una commedia d’amore al posto di un film d’azione, se passare un pomeriggio a guardare vetrine invece di bivaccare sul divano a giocare con la Playstation, se dover andare al compleanno della sua migliore amica proprio la sera che la tua squadra del cuore gioca in Champions. Ecco, quando tutto questo non ti appare più impensabile, è lì che alla parola “single” potete organizzare il funerale.
Non che per noi donne sia più semplice, sia chiaro. Le donne sono state sempre molto più indipendenti ed autonome rispetto agli uomini, soprattutto nella gestione di una casa. Ma oggi gli uomini si sono attrezzati su tutti i fronti e ce ne sono alcuni che cucinano meglio di alcune donne. Di me, per esempio.
Anche le donne nel momento in cui smettono di essere single sono coscienti di dover rinunciare alle proprie abitudini ormai consolidate. Ma le donne, si sa, quando amano si dedicano al proprio uomo senza se e senza ma e pure se il ‘lui’ decide di organizzare le vacanze estive nel posto più sperduto del mondo solo perché lì si terrà il torneo mondiale di ‘briscola in 5’, lei dirà di sì.
C’est l’amour….
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