E’ stato rinviato preliminarmente il processo scaturito dall’inchiesta della Procura di Caltagirone su una presunta ‘campagna acquisti’ per sostenere la maggioranza consiliare al Comune di Mineo, in cambio di posti di lavoro o di un assessorato.

A giudizio ci sono l’ex presidente del consorzio Sol Calatino, Paolo Ragusa, il sindaco Anna Aloisio, l’ex sindaco Giuseppe Mario Mirata, e gli ex assessori Maurizio Gulizia e Luana Mandrà. I reati ipotizzati a vario titolo sono corruzione in atti d’ufficio e induzione alla corruzione. Il rinvio è scaturito per un problema nella composizione del collegio giudicante.

Due gli episodi contesati: un posto di lavoro nel Cara rifiutato dalla fidanzata di un consigliere, e la proposta di un posto da assessore a un oppositore per sostenere la maggioranza. I difensori, in sede di udienza preliminare, avevano chiesto il non luogo a procedere per l’estraneità dei fatti contestati a tutti gli imputati.

La prossima udienza del processo è stata fissata per il 16 maggio del 2017, con la deposizione di quattro testimoni. Il Tribunale di Caltagirone dovrà decidere sulla richiesta di ammissione come parti civili di due associazioni di consumatori: Codici e Codacons.

Intanto in una nota l’ex presidente del consorzio Sol.Calatino, Paolo Ragusa, che gestiva il Centro accoglienza richiedenti asilo del Catanese, dopo le dichiarazioni rese ai pm da Luca Odevaine e riprese nei giorni scorsi dal quotidiano La Sicilia.

Non è stato l’onorevole Giuseppe Castiglione a presentarmi Luca Odevaine – si legge – che ho invece incontrato al Cara di Mineo, per la prima volta, alcuni mesi dopo la prima gara dell’Agosto 2011. Non potevo essere l’uomo di fiducia dell’on. Castiglione, almeno all’inizio della gestione, dato che fino alle elezioni politiche del 2013, al senato, ho sostenuto la lista del Megafono, la cui candidatura di certo non era sponsorizzata dall’attuale sottosegretario”.

“Con la stessa libertà, ma solo successivamente – precisa Ragusa – ho deciso di aderire al progetto politico del Ncd, per apprezzamento verso Castiglione che nel frattempo avevo meglio conosciuto, facendo proselitismo tra le persone che erano più vicine a me e che liberamente, come da una di esse dichiarato ai pm, decidevano di aderire o meno. Io inviterei alla cautela prima di acquisire come verità tutte le ricostruzioni: sono accusato della corruzione elettorale di due persone che non erano iscritte nelle liste elettorali del comune di Mineo e che quindi non potevano scambiare il loro voto”.

“E non è vero – sostiene Ragusa – che il personale del Cara veniva selezionato sulla base dell’appartenenza al Ncd, tanto che nella struttura lavorano, tra i circa 400 dipendenti, aderenti e simpatizzanti di tutti i partiti politici, compresi ad esempio quelli che alle elezioni amministrative a Mineo hanno apertamente sostenuto il candidato sindaco avverso alla Aloisi. Tra gli ‘accusatori’ del voto di scambio – conclude Ragusa – ci sono quasi esclusivamente oppositori politici locali, con l’aggiunta di un solo dipendente, non del Cara, al quale non e” stato rinnovato il contratto”.