I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania Fontanarossa hanno arrestato un catanese 25enne, già noto alle Forze dell’Ordine, per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

A seguito di un’articolata attività info investigativa svolta dai militari era emerso che il 25enne fosse molto attivo nella vendita di sostanze stupefacenti e, pertanto, al fine di riscontrare tale ipotesi, i Carabinieri hanno raggiunto la sua abitazione in via Del Maggiolino per effettuare una perquisizione domiciliare.

Al loro arrivo hanno trovato il giovane affacciato al balcone che, intuendo immediatamente che la loro presenza fosse riconducibile ad un controllo da effettuare nei suoi confronti, ha repentinamente lanciato una busta dal balcone, nella vana speranza di passare inosservato.

La preventiva cinturazione della palazzina, però, ha consentito ai militari di notare immediatamente quel lancio e quindi, recuperata la busta, hanno rinvenuto al suo interno diversi involucri contenenti complessivamente circa 30 grammi di marijuana, 5 di hashish ed un bilancino di precisione. Nell’abitazione del 25enne, inoltre, hanno rinvenuto una somma di denaro in contanti di 55 euro, provento dell’attività di spaccio, materiale per il confezionamento e un foglio sul quale erano annotati nomi e cifre verosimilmente riferibili all’attività di spaccio, nonché una telecamera abilmente occultata all’interno di una fioriera, utilizzata per monitorare l’eventuale arrivo delle Forze dell’Ordine. Il 25enne è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha convalidato l’arresto.

Maltrattamenti in famiglia, un uomo ai domiciliari

Nell’ambito delle indagini a carico di un 57enne di Santa Maria di Licodia (CT) indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, ha richiesto ed ottenuto nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale etneo ed eseguita dai Carabinieri della locale Stazione. Le indagini, coordinate dal pool di magistrati specializzati sui reati in materia di violenza di genere, in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio con l’indagato, hanno fatto luce sulle condotte poste in essere dall’uomo che si sarebbe reso responsabile di continui episodi di violenza fisica e psicologica nei confronti della moglie di 55 anni e della figlia di 31.

L’uomo, in particolare, sarebbe stato dedito all’uso smodato di sostanze alcoliche, dipendenza questa che, oltre al conseguente mancato mantenimento economico della famiglia, avrebbe accresciuto la sua indole violenta che più volte sarebbe sfociata in aggressioni fisiche determinando, in un’occasione, la frattura del dito della mano destra della moglie.
Quest’ultima circostanza, come altre analoghe, non è stata denunciata dalla donna perché timorosa di eventuali azioni di ritorsione nei suoi confronti e della figlia.

Lo scalmanato inoltre avrebbe invano più volte cercato di convincere la coniuge a prostituirsi per consentirgli, in tal modo, di racimolare somme di denaro a lui stesso necessarie per il soddisfacimento della propria dipendenza etilica.
Il comportamento del 57enne è stato altresì confermato anche dal figlio di quest’ultimo, il quale avrebbe aggiunto d’essere riuscito nel passato, sino a quando ha convissuto con i propri familiari, a contenere le esplosioni d’ira del genitore ma aggiungendo che, dopo aver contratto matrimonio ed essersi così allontanato da quell’abitazione, le intemperanze del padre sarebbero effettivamente diventate incontenibili.

La donna, compresa la necessità di porre fine al comportamento violento e vessatorio del marito, ha sporto denuncia presso la locale Stazione Carabinieri nei confronti del marito che, pertanto, è stato posto agli arresti domiciliari in un’abitazione diversa da quella coniugale.

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