Con le nuove disposizioni contenute nella Bolkestein, la direttiva europea intervenuta nel 2006 per disciplinare la concorrenza nel mercato interno e recepita nel 2010 dal governo italiano, cambieranno i criteri di assegnazione dei posti nelle aree mercatali.

Un cambiamento, che come sempre accade, all’inizio si scontra con la diffidenza di chi deve mutare abitudini consolidate nel tempo.

Per andare incontro alle esigenze degli operatori ambulanti ma soprattutto dei rappresentanti degli enti locali preposti alle gestione di queste tematiche Confcommercio Catania ha offerto l’opportunità, per arrivare preparati all’appuntamento 2017 quando i Comuni metteranno a bando tutti i posteggi nei mercati rionali, di conoscere la normativa relativa al rinnovo delle concessioni di posteggio e il relativo modus operandi con il  V seminario  master di approfondimento su:  “Le nuove procedure e i criteri di selezione per le concessioni dei posteggi nei mercati ”che ha visto stamattina in Camera di Commercio la partecipazione di oltre 150 rappresentanti dei Comuni della provincia di Catania.

Per conservare il posto basterà fare la domanda contando su un tesoretto dai 40 ai 60 punti a seconda dell’anzianità di occupazione dello spalto. La concessione varrà 12 anni, rispetto ai dieci attuali, e uno stesso soggetto potrà avere al massimo quattro o sei posti, a seconda delle dimensioni del mercato.

A illustrare la nuova procedura è intervenuto Armando Zelli, Segretario Generale della FIVA Confcommercio, insieme a Pietro Agen, presidente di Confcommercio Sicilia; Riccardo Galimberti e Antonio Strano, rispettivamente presidente e direttore generale di Confcommercio Catania e Arturo Coglitore, presidente provinciale di FIVA Confcommercio.

L’articolo 70 comma 5 del Decreto Legislativo 26 marzo 2010 n. 59 stabilisce che con Intesa in Conferenza Unificata, anche in deroga al disposto di cui all’articolo 16, sono individuati i criteri per il rilascio e il rinnovo delle concessioni dei posteggi per l’esercizio del commercio su aree pubbliche e le disposizioni transitorie da applicarsi alle concessioni in essere e a quelle prorogate fino all’applicazione di tali disposizioni. L’intesa 5 luglio 2012 assume valore di norma legislativa e inderogabile, immediatamente applicabile anche in assenza di ordinamento regionale o di mancato recepimento.

“L’ambulante che si ritrova a confrontarsi con cinque, sei, sette, comuni se trova un comportamento diverso nelle varie amministrazioni esce pazzo – esordisce Pietro Agen – Lui e noi che lo assistiamo, ma anche le stesse amministrazioni. Quindi è interesse di tutti omogeneizzare il sistema, avere un procedimento unico, documentazione unica sennò vivremo di ricorsi. Non ho molta fiducia nel governo regionale ma c’è una cosa bella della norma, è che si attua anche se la Regione non fa la regolamentazione e quindi questo è vincolante. Che poi la Regione debba fare alcuni interventi, perché può modificare alcune cose io sono assolutamente d’accordo. Questa volta lo Stato è stato duro: se la Regione non interviene la norma sarà applicata lo stesso”.

Il criterio della professionalità è un mix inscindibile di anzianità, di iscrizione al registro e anzianità acquisita nel posteggio. Condizioni necessarie per partecipare al bando.

“I criteri di priorità per le selezioni (bandi) da applicare in caso di  pluralità di domande concorrenti e in relazione ai singoli posteggi sono la  professionalità, l’anzianità d’impresa e l’anzianità di posteggio – spiega  Armando Zelli –  Nella fase di prima attuazione l’intesa attribuisce non piu’ del 40% al posteggio, poi ci sono i criteri concorrenti: compatibilità ambientale e regolarità contributiva. Alle regioni spetta il compito di proporre l’adozione dei punteggi relativi ad ogni criterio recependo il documento unitario”.

L’anzianità di esercizio dell’impresa, fino a 5 anni, vale 40 punti; da 5 10 anni 50 punti; oltre i 10 anni  60 punti. L’anzianità acquisita nel posteggio (in fase di prima applicazione); al soggetto titolare della concessione scaduta 40 punti, in ogni caso non superiore al 40%  del totale punteggio.

La direttiva Bolkestein certamente romperà gli equilibri sull’area pubblica, come spiegano dall’assessorato alle Attività economiche del Comune di Catania: “Il commercio “spontaneo”delle concessioni, attraverso degli atti irregolari, per l’esattezza scritture private tra gli ambulanti stessi, che è andato avanti fino ad ora è destinato a essere interrotto. Stiamo procedendo con i censimenti nei mercati e in base alle situazioni reali che riscontriamo metteremo a bando tutti i posti che sono revocati o decaduti, evitando finalmente quel passaggio che possiamo definire ereditario”.

Da qui il timore degli ambulanti di perdere la concessione che detengono da anni, ma l’assessore Angela Mazzola rassicura: “Il problema non è perdere il posto ma finalmente mettiamo regolarità perché sulla base dei principi della Bolkestein ci sono criteri per cui si andrà a modificare l’assetto regolarizzando il sistema. Di fatto chi oggi è titolare non perderà il posto semmai lo cambierà”.

Restano le perplessità degli ambulanti che comunque concordano con la necessità di rinnovare la categoria.

“Le cose stanno cambiando dappertutto e dobbiamo adeguarci  – affermano Arturo Coglitore e Paolo Milazzo della FIVA Confcommercio – viviamo un certo disagio causato dalla burocrazia farraginosa quindi ci aspettiamo più determinazione nell’affrontare le problematiche. Vogliamo essere più tutelati, chiediamo di evitare una trafila burocratica ogni volta che andiamo in un mercato, chiediamo costi agevolati per carburanti come per i settori della pesca e dell’agricoltura, vogliamo che si riconosca il nostro lavoro come usurante. Ci auguriamo che il cambiamento possa sostenere e incentivare il nostro comparto”.