Una rosa e un biglietto con la scritta Adele. Gesto simbolico, ma decisamente molto significativo, quello che qualcuno ha voluto fare per ricordare la manager cinquantaquattrenne Adele Puglisi, catanese di 54 anni molto nota in tutta la Sicilia orientale, tra le vittime della strage di Dacca.
Ma tutta l’isola si stringe intorno alla sua e alle altre vittime italiane.
Il sindaco della Città metropolitana di Palermo e presidente Anci Sicilia, Leoluca Orlando, ha disposto che da domani le bandiere dei palazzi comunali di Palermo e della città metropolitana siano esposte a mezz’asta “in segno di vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime della strage di Dacca”.
Stessa cosa avverrà a Catania per volere del sindaco Enzo Bianco:”Siamo vicini sia come amministratori sia come cittadini alla famiglia Puglisi ma anche a tutte le altre famiglie, italiane e non, coinvolte in questa nuova tragedia – ha detto Bianco -, condannando con forza e decisione l’ennesimo episodio di cieca e violenta intolleranza religione”.
Condanna e cordoglio anche nelle parole dei rappresentanti della comunità bengalese.
“La comunità bengalese di Palermo ripudia ogni atto di violenza compiuta da criminali che si fanno chiamare islamici, ma che poco hanno a che vedere con l’Islam. Siamo vicini e solidali con le famiglie di tutti gli italiani e delle altre vittime innocenti uccise nell’attentato di Dacca”.
Lo hanno dichiarato Sumi Aktar e Alamin Md, consiglieri della Consulta delle Culture e rappresentanti del Bangladesh nell’organo del Comune di Palermo.
“Alcune persone vogliono trasmettere il messaggio che il Bangladesh è un paese fondamentalista islamico, ma noi condanniamo questa visione – proseguono i due consiglieri. Il Bangladesh è stato sempre un Paese laico, dove convivono pacificamente diverse religioni, le cui culture discendono molto dal sanscrito, un paese dove i due più grandi partiti democratici sono guidati da donne. Certamente non un paese di stampo fondamentalista. L’unica cosa che vogliono questi delinquenti è seminare terrore e rovinare l’immagine di un paese meraviglioso, mettendo paura in vista della grande festa del ‘Eid al fitr’. Ma le comunità bengalesi di tutto il mondo rifiutano la cultura della paura e della violenza”.
Per Adham Darawsha, presidente della Consulta, “da Palermo viene ancora una volta un messaggio di Pace, dialogo e rispetto reciproco, unici strumenti possibili per la convivenza e la contaminazione fra popoli e culture”.
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