Tragedia al Policlinico di Catania: un uomo di 64 anni è morto nella serata di ieri dopo essersi lanciato dal quarto piano del Padiglione 8 dell’ospedale. Come riportato dal quotidiano La Sicilia, il paziente si trovava ricoverato nella struttura che ospita la clinica chirurgica, era già stato sottoposto ad un intervento di chirurgia vascolare e sarebbe stato dimesso di lì a poco. Ancora mistero sulle motivazioni che lo abbiano spinto al suicidio. Sul posto le volanti e la Polizia scientifica della questura di Catania.

Il suicidio

A notare il cadavere dell’uomo è stato un altro paziente che si trovava a un piano inferiore e ha subito avvertito i sanitari. Gli uomini della vigilanza hanno raggiunto l’uomo quando però si trovava già privo di vita. Si tratta della seconda tragedia simile dopo quella avvenuta sempre al Policlinico lo scorso 9 aprile, quando una studentessa di 32 anni si lanciò dal settimo piano di un altro padiglione. Anche in quel caso si era trattato di un suicidio.

Il precedente della studentessa

La tragedia è avvenuta nella Palazzina 1 del complesso medico universitario dove sono ospitati diversi reparti. La vittima era una tirocinante di Medicina di 32 anni, originaria di Santa Maria di Licodia, comune della città metropolitana di Catania. L’allarme è partito subito visto che la zona è molto frequentata e a quell’ora era piena di persone. Allo stesso modo anche i soccorsi medici sono stati immediati ma per la studentessa universitaria purtroppo non c’è stato nulla da fare. La 32enne sarebbe morta sul colpo e i sanitari intervenuti sul posto hanno solo potuto accertarne il decesso.

Sul luogo della tragedia anche la polizia che ha avviato le indagini per ricostruire i fatti e accertare quanto accaduto. Gli agenti hanno ascoltando diversi testimoni tra coloro che avrebbero visto o sentito qualcosa legato alla morte della ragazza. Gli inquirenti hanno anche sequestrato il telefonino della 32enne alla ricerca di indizi o elementi utili a inquadrare quanto accaduto. Da una prima ricostruzione fatta in base alle testimonianze raccolte, infatti, si tratterebbe di un gesto volontario.