Smantellata una vasta rete di scommesse clandestine on line. L’operazione della polizia postale, coordinata dalla procura di Catania, ha assestato un duro colpo ad un gruppo accusato di associazione a delinquere finalizzata all’organizzazione e alla raccolta illegale di gioco d’azzardo sul web con un giro di affari di 10 milioni di euro al mese. Il provvedimento cautelare è stato firmato dal Gip Rosalba Recupido, su richiesta del procuratore Michelangelo Patanè e dei sostituti Andrea Bonomo e Alfio Fragalà. Centinaia le persone coinvolte a seguito di complesse indagini condotte dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania, con il coordinamento del Servizio Centrale di Roma.

Stamattina personale dei reparti territoriali, coadiuvati dalle locali Squadre mobili coordinate dal Servizio centrale operativo, è entrato in azione in venti città, e fra queste otto capoluoghi siciliani:  Catania, Ragusa, Messina, Siracusa, Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Trapani, Cosenza, Cagliari, Foggia, Brindisi, Milano, Napoli, Salerno, Caserta, Avellino, Roma e Venezia.

Sono 107 le persone indagate e il giro di affari interrotto dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni è stimato in diversi milioni di euro al mese. L’enorme fiume di denaro illecitamente accumulato, veniva riciclato attraverso una sventagliata di operazioni anche in rete, al fine di far perdere le tracce in caso di indagini finanziarie. In particolare, 13 persone sono state sottoposte agli arresti domiciliari, 46 interessate dal sequestro preventivo dei loro esercizi commerciali trasformati in centri scommesse illegali, mentre a 48 sono stati notificati gli avvisi di garanzia. Due i gruppi criminali a cui facevano capo. Nel 2015 era stata rilevata l’esistenza di 7 siti web di scommesse on line in Italia e all’estero, che operavano in assenza di autorizzazione dei Monopoli di Stato, con piattaforme di gioco ubicate a Malta.

Una lunga attività investigativa, avviata sul web, con monitoraggi ed attivita’ di ricerca, e proseguita con intercettazioni telefoniche e telematiche, pedinamenti e appostamenti. Stamattina il blitz. Ai domiciliari sono stati sottoposti i promotori e organizzatori dei due gruppi. Per la prima associazione a delinquere sono coinvolte 13 persone: quattro imprenditori, quattro disoccupati, quattro impiegati e un operaio edile. Nel corso delle indagini sono emersi contatti di alcuni associati anche con un ex ispettore della polizia maltese che si occupava di criminalita’ economica, di recente arrestato nell’ambito di un’altra indagine.

In una conversazione registrata, uno degli organizzatori parlando al telefono con altro complice gli diceva “….ascolta …..a oggi battiamo dieci milioni…. Abbiamo 12.000 agenzie ….non è che abbiamo un’agenzia solamente…. Non è il problema per noi i 100 euro….noi facciamo … anche 100.000 euro di bonifici al giorno….”.

La misura cautelare agli arresti domiciliari ha riguardato i promotori e gli organizzatori di due associazioni per delinquere. Gli arrestati (ammessi ai domiciliari) alla prima sono: Francesco Airò di 37 anni al momento non reperibile con precedenti specifici, di recente tratto in arresto per associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo attività scommesse unitamente ad esponenti di consorterie mafiose camorristiche del salernitano- imprenditore titolare di società a Malta. E poi Antonino Impelliezzeri catanese di 60 anni ), ex imprenditore destinatario di provvedimento di confisca di beni connessa a misure di prevenzione; Gabriele Impellizzeri di 30 anni (non reperibile) disoccupato, ex titolare di centro scommesse; Vincenzo Provenza di 38 anni impiegato di Palermo; Michele Vigiano, imprenditore di 57 anni di Foggia con precedenti specifici (esercizio abusivo attività scommesse); Gaetano Terrana di 45 anni, operaio edile – con precedenti per associazione a delinquere finalizzata a reati contro il patrimonio. Per la seconda associazione per delinquere gli indagati sono Riccardo Tamiro, imprenditore di 43 anni di Roma (non reperibile), con precedenti specifici (esercizio abusivo attività gioco e scommesse ed esercizio gioco d’azzardo); Antonio Riccardi, impiegato di 46 anni di Napoli; Marconatonio Patti, impiegato catanese di 30 anni; Giovanni Arba impiegato in un centro scommesse di 25 anni di Cagliari (non reperibile); Ivan Scalesi disoccupato di 27 anni di Salerno con precedenti specifici per esercizio abusivo di attività di scommesse; Giuseppe Cicalese disoccupato di 24 anni di Salerno con precedenti specifici (esercizio abusivo attività scommesse) e Ignazio Casapinta disoccupato di 37 anni di Palermo. Nel corso delle indagini sono emersi contatti di alcuni associati anche con un ex ispettore della polizia maltese che si occupava di criminalità economica, di recente arrestato nell’ambito di un’altra indagine. Il numero degli esercizi commerciali sottoposti a sequestro poiché ritenuti centri di scommesse clandestine è 46. In particolare così suddivisi nelle varie nelle province: 15 a Catania, 8 a Cagliari, 6 a Palermo, 4 a Napoli, 3 a Salerno, 2 a Ragusa e Roma, uno a Siracusa, Messina, Caltanissetta, Trapani e Cosenza e Caserta.