Andrà in scena il prossimo weekend, al Teatro Metropolitan di Catania, il lavoro più conosciuto della scrittrice e drammaturga palermitana Francesca Sabato Agnetta che, senza dubbio, è “U sapiti com’è”, cavallo di battaglia del grande Angelo Musco (che pare ne abbia originato l’interpretazione anche a motivo di una vecchia e malsana ignoranza di talune famiglie nel nascondere la disabilità d’un figlio, e Musco ebbe proprio in vita un caro amico disabile, ndr).

Ma “U sapiti com’è” è stato un copione assai caro anche al compianto Gilberto Idonea che, infatti, lo rappresentò in varie occasioni, anche oltreoceano, riscuotendo sempre un grandissimo successo. Perché, come chiosava Idonea, si ride e piange nello stesso momento e, nelle risate, riaffiorano le tristezze poste alla base del cuore dello spettatore… di cui il grande Gilberto Idonea ebbe autentico rispetto, pronto a “correggere” l’interpretazione d’un copione allorquando avvertiva il pubblico rumoreggiare…

Sarà proprio “U sapiti com’è”, quindi, che chiuderà la rassegna “Una Stagione a 4 Stelle – Gilberto Idonea”, per decisione del figlio Alessandro, secondogenito di Gilberto, che ha raccolto a piene mani l’eredità del padre, lasciandone intatta la regia e scegliendo di interpretare il suo stesso ruolo, quello del tenero e divertente “Cola”, “u babbu”, consapevole di dover tenere conto della grande lezione di umanità del padre.

La compagnia di Gilberto Idonea, ripresa dal figlio Alessandro, vedrà in scena anche Angela Sapienza, Manuela Ventura, Giovanna Criscuolo, Nellina Fichera, Manuela Cordovana, Bruno Torrisi, Loredana Marino, Enrico Pappalardo, Pietro Privitera, Giovanni Rizzuti, Chiara Barbagallo e Nino Signorello.

Gli artisti si dichiarano pronti ad affrontare la sfida più difficile, tornare sul palcoscenico in un autentico cavallo di battaglia di Gilberto, senza Gilberto, ma seguendo comunque le sue indicazioni… Il tema della pièce sarà quello della diversità, che sarà veicolato in una tragicommedia, “in un perfetto equilibrio che mai travalica nel patetico”.

‘U sapiti com’è”, infatti, rimane, ancora oggi, concepito dai suoi interpreti come espressione di un teatro che, nel divertire, è anche strumento assai prezioso dove poter trattare tematiche sociali che fanno riflettere il pubblico.

Questa la trama. Cola è un soggetto con deficit mentale e con animo puro e semplice, di un fanciullo, purtroppo deriso per la sua condizione. L’amore di Cola è tutto proteso per la cara madre, a sua volta interprete di tali stessi semplici e nobili sentimenti, e per la dolce Sisidda, l’unica a comprenderne la speciale sensibilità, a capirlo e a non deriderlo. Ma Cola promette all’amata madre, in punto di morte, di vegliare sulle sorti del fratello (sposato), preso a sua volta dalla superficiale bellezza d’una donna… e sarà per mano del fratello che, senza volerlo, verrà ucciso… alla bonomia del personaggio corrisponde una precisa etica dello spettacolo, che preferiamo declinare con le stesse parole di Gilberto Idonea,“nella visionarietà dell’affetto per la madre e di una metafisica che gli rende possibile non solo il dialogo con Dio, ma anche il paradiso come posto della serenità dove si compongono i conflitti in una concezione così completa, che solo può essere appannaggio di un “povero di spirito” ma che ha l’animo puro, innocente».

Due le rappresentazioni sabato 13 aprile (ore 17:30 e ore 21:00) e domenica 14 aprile (ore 17:30). Scene di Salvo Tropea, costumi di Claudia Mollica, luci di Francesco Noè, attrezzista Gioele Aveni. Direttore di scena Aureliano Idonea.