Completamento metropolitana di Catania, Ospedale San Marco a San Giorgio, parte dell’autostrada Catania-Ragusa e l’anello ferroviario di Palermo oltre, anche, ad opere di privati come un grande albergo nella provincia di Catania.
Sono queste, tra le altre, le maggiori opere infrastrutturali della Sicilia messe seriamente a rischio dalla profonda crisi societaria della Tecnis innescata dal terremoto giudiziario di fine estate che ha investito i vertici dell’impresa con la conseguente grave difficoltà di centinaia di lavoratori senza stipendio da mesi.
Oggi a Catania, ennesimo presidio sotto la Prefettura etnea, da parte di lavoratori e sindacalisti di ogni colore, che hanno chiesto ed ottenuto un incontro con il Prefetto Maria Guia Federico, per sollecitare la concreta vicinanza delle istituzioni. Il prossimo 26 febbraio è stato programmato un incontro al ministero dello Sviluppo Economico per analizzare tutti i nodi della vicenda.
“La Tecnis -ha detto il segretario della Cgil di Catania Giacomo Rota prima di salire in Prefettura- rappresenta una ricchezza per la Sicilia e il nostro territorio. Solo a Catania ci sono 300 dipendenti più l’indotto. Abbiamo lavori pubblici aperti dappertutto, da Catania a Palermo.Se dovesse venir meno una tale ricchezza, si produrrebbe un’ondata di piena sulla già disastrata economia catanese e siciliana in generale”.
A fargli eco l’esponente della Filca Cisl, Rosario Portale, che sottolinea tutta la preoccupazione per una “situazione dalla quale non si vedono prospettive ma solo confusione”.
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