Terzo giorno di sciopero per i lavoratori della Tecnis esasperati perché senza stipendio, dopo le vicende giudiziarie che hanno coinvolto i vertici societari.

A protestare sono i dipendenti Tecnis e quelli aziende collegate, con al fianco i rappresentanti di Fillea Cgil Catania.

I sit in continuano a Catania nel cantiere Metropolitana di via Milo, vicino al vecchio ospedale Tomaselli e nel cantiere dell’ospedale San Marco a San Giorgio, in viale Bummacaro.

Alla protesta hanno aderito anche i lavoratori del cantiere Nord – Sud Enna Mistretta che stanno protestando nella sede Tecnis di via Almirante 23.

I lavoratori ribadiscono l’urgenza del saldo degli stipendi di settembre, ottobre 2015 e gennaio 2016  così come degli arretrati di versamenti in cassa edile per i mesi che vanno da luglio ad ottobre scorsi.

E’ fissata per il 22 febbraio, intanto, la data dell’udienza nell’ambito del procedimento sulla ristrutturazione del debito della Tecnis e il sindacato ha denunciato “il totale silenzio del governo regionale e del Ministero dello sviluppo economico su una vicenda che potrebbe avere pesanti ripercussioni su opere importanti per la Sicilia e sul destino di 400 lavoratori”.

Sulla vertenza Tecnis sono intervenuti anche  i segretari generali di Uil e  Feneal Catania, Fortunato Parisi e Francesco De Martino, ribadendo “pieno sostegno” ai lavoratori Tecnis in sciopero per i mancati pagamenti degli  stipendi e gli omessi versamenti in Cassa edile”.

“Per i lavoratori della Tecnis, il danno e la beffa – denuncia  la Uil – Oltre ai ritardi nei pagamenti degli stipendi e alle incognite sul futuro occupazionale, devono fare  i conti con la mancanza di coperture della Cassa integrazione. Un pericoloso svuotamento degli ammortizzatori sociali, avviato dal governo Renzi, che Uil e Feneal denunciano ormai da tempo”.

“Chiediamo ai parlamentari catanesi – aggiungono  Parisi e De Martino – una decisa presa di posizione in difesa dei tanti lavoratori, non solo quelli della Tecnis, che oggi  rischiano un salto nel buio se saranno confermate le politiche del Governo in materia di ammortizzatori sociali, ribadite anche con il recente decreto milleproroghe”.

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