E’ un patrimonio milionario quello sequestrato, preventivamente, alla famiglia mafiosa catanese dei Santapaola-Ercolano. Il valore dei beni è ancora da quantificare.
Si tratta di quote della società “Sportitalia di Grazia Irene Santapaola” – impresa individuale titolare di un impianto di campi di calcetto in via Santa Sofia 2/A, quote della società “Parking Car” intestata a Giuseppe Massimo Caruso, titolare di un’area di parcheggio e autolavaggio, in via Santa Sofia 2/A, quote dell’impresa individuale “Giarrusso Catering di Nunzio Giarrusso”, titolare di una rosticceria-girarrosto in via Renato Imbriani 239, quote della società “Satin Blu” in via Principe Nicola 104, società titolare di un lido balneare con bar-ristorante, a Riposto, nella frazione di Torre Archirafi, quote della società “The Bull Dog Camp società cooperativa”, con sede a Catania in via Diaz 142, impegnata nella costruzione di un impianto di campi di calcetto, quote della società “Tiarè s.r.l.”, con sede a San Gregorio di Catania, titolare di un centro estetico, allo stato chiuso, in via Pietro Mascagni 83, un ramo d’azienda destinato al lavaggio di autovetture all’interno dell’area di parcheggio dell’impresa individuale denominata “Maria Santonocito”, in via Principe Nicola 139, un ramo d’azienda destinato alla gestione del ristorante “l’Oste di Tremestieri”, in via Roma 10/12, un unità della società commerciale “La Rena Rent Car.”, intestata a Giuseppe e Salvatore Caruso.
“E’ un colpo al cuore della famiglia Santapaola, perché tutte le indagini girano intorno a Roberto Vacante, sposato con Irene Santapaola, ciò ci ha permesso di individuare una serie di attività imprenditoriali intestate a prestanome, ma riconducibili all’organizzazione”.
E’ il commento del capo della squadra mobile di Catania, Antonio Salvago, all’operazione antimafia Bulldog.
Un patrimonio, quello finito nel mirino degli investigatori, che deve ancora essere quantificato, ma che fa capire ‘come la mafia sia interessata all’aspetto imprenditoriale’.
“Certamente è un sequestro milionario – precisa Salvago – perché si tratta di otto società che gestiscono attività delle più disparate: si va da un lido a dei campi di calcetto, dalla ristorazione ai parcheggi. E’ importante, quindi, che lo Stato aggredisca i patrimoni illecitamente acquisiti”.
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