Dopo il rogo che all’alba di oggi ha distrutto a Calatabiano il by-pass sulla condotta del Fiumefreddo che rifornisce d’acqua Messina, nella città dello Stretto la protezione civile ha riaperto il Coc per fronteggiare da subito un’eventuale crisi idrica.

Al momento i serbatoi sono pieni, ma ciò che si vuole evitare è nuova emergenza nel capoluogo peloritano, già messo a dura prova nell’autunno scorso quando, a causa di una frana in Contrada Piraino nel territorio di Calatabiano, si ruppe la condotta di approvvigionamento idrico. Le scene dei messinesi in fila dietro le autobotti fecero il giro d’Italia.

I tecnici della protezione civile regionale sono sul luogo dell’incendio già da stamani e la situazione è seguita con attenzione anche dal Capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio.

“Il Dipartimento – si legge in una nota diramata dall’ufficio stampa della Protezione civile nazionale – sta seguendo l’evolversi della situazione in stretto contatto con la struttura regionale della protezione civile, con il Comune di Messina e con i tecnici di Amam, istituzioni ed enti locali che dallo scorso 4 maggio – data di chiusura dello stato di emergenza nazionale – gestiscono in ordinario il sistema di monitoraggio dei movimenti franosi e il sistema di approvvigionamento dell’acqua a seguito degli interventi effettuati durante la gestione emergenziale”.

Intanto, dopo l’incendio a Calatabiano, si studiano soluzioni immediate per ripristinare l’infrastruttura danneggiata. Fra le ipotesi in campo anche il possibile riutilizzo della vecchia condotta sostituita poi dal by pass perché a continuo rischio frane.

Il costone di contrada Piraino è stato messo in sicurezza e nonostante lo sversamento di centinaia di litri d’acqua al secondo non si sono registrati gravi disagi.