Traffico internazionale di esseri umani, immigrazione clandestina e associazione a delinquere pluriaggravata. sono 25 i destinatari di provvedimenti restrittivi della libertà emessi al culmine di una indagine condotta dalla Questura di Catania. Si tratta di uomini e donne per lo più di origine ivoriana o della Guinea, rintracciati su tutto il territorio nazionale italiano dal quale operavano a livello internazionale.

Le articolate accuse e aggravanti

Il blitz è scattato all’alba ad opera della Polizia di Stato di Catania, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia etnea. Gli agenti hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di 25 persone, gravemente indiziate di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravata dall’avere agito in più di dieci persone al fine di commettere il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina anche quello pluriaggravato dall’avere agito in più di tre persone in concorso tra loro per ogni singolo episodio contestato e di avere commesso con lo scopo di trarne profitto anche indiretto. L’ultima aggravante è rappresentata dalla transnazionalità dell’organizzazione.

I pacchetti viaggio

L’organizzazione è di matrice straniera ma operava in Italia ed era specializzata nell’offrire ai connazionali ivoriani e guineiani “pacchetti completi di viaggio” per giungere clandestinamente in Europa attraverso l’Italia. Tutti sono stati rintracciati in diverse località del territorio nazionale italiano.

L’origine dell’indagine

L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Catania, era scaturita dalle dichiarazioni rilasciate da una minorenne che, prelevata dalla comunità dove si trovava su disposizione delle autorità italiane dopo l’arrivo nel Paese, è stata messa dall’organizzazione su un autobus diretto al nord dove ad attenderla c’erano alcuni dei suoi aguzzini.

Dal racconto della giovane parte una inchiesta che ha coinvolto anche il Servizio Centrale Anticrimine della Polizia di Stato oltre alla Questura di Catania, per rin tracciare tutti gli indagati e seguire le tracce dell’organizzazione in italia e all’estero.

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