Nella strada ce l’avevano tutti con lui, ma l’avere travolto le persone con l’auto di suo padre sarebbe stato un incidente e la fuga sarebbe stata legata alla paura del momento. Sono le diverse ricostruzioni della tragedia della sera del 31 agosto scorso, fatte, in spontanee dichiarazioni, da Gaetano Fagone, 52 anni, accusato di avere volontariamente investito un gruppo di vicini di casa, con la Fiat Punto del padre, uccidendo una donna di 87 anni, Maria Napoli, e ferendone sette.

Forse infastidito dal rumore delle persone che stavano passando una serata in strada.

L’uomo dopo giorni di serrate ricerche è stato fermato dai carabinieri mentre tornava a casa. Col sospetto, secondo gli investigatori, che il rientro in via Savona fosse strumentale all’entrare in possesso delle chiavi della sua vettura per continuare la fuga.

Per il procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, “è stato certamente un gesto volontario: ha travolto le famiglie dei vicini con l’auto e poi ha fatto marcia indietro cercando di colpire le persone”. Il magistrato, intanto, si è “congratulato con i carabinieri per il grande lavoro fatto svolto con abnegazione e professionalità in un contesto difficile”.

L’uomo è stato fermato grazie a segnalazioni di più cittadini che lo avevano visto in paese, dove sarebbe rientrato per il dispositivo di ricerca messo in campo senza soluzione di continuità dall’Arma per catturarlo che lo hanno costretto a uscire allo scoperto. Qualcuno lo ha anche ripreso da un balcone mentre, con pantaloncini di jeans, scarpe da ginnastica azzurre e una maglietta scura, cammina per strada e ha postato il video su WhatsApp, mostrandolo ai carabinieri che lo hanno riconosciuto.

Il filmato ha confermato la presenza a Palagonia dell’indagato, che poco dopo è stato catturato da militari dell’Arma che hanno concentrato la loro attenzione in quella zona del paese. Quando lo hanno catturato non ha opposto resistenza e si è lasciato condurre in caserma.

Dopo avere ascoltato sue spontanee dichiarazioni, con ricostruzioni diverse e a volte opposte dell’accaduto, la Procura di Caltagirone ha disposto il fermo per omicidio e strage.

Il tutto in una Palagonia ‘doubleface’: tanta collaborazione per la cattura dell’uomo, ma anche apparente disinteresse per il suo fermo, con pochi curiosi davanti alla caserma, mentre si temeva la reazione di parenti della vittima o dei feriti.

Adesso Fagone è in carcere a Caltagirone dove nei prossimi giorni si terrà l’interrogatorio di garanzia, da parte del Gip, per la convalida del fermo.