l'associazione chiede un intervento immediato

“Un incendio ha devastato l’Oasi del Simeto”, Legambiente contro comune

L’ennesimo incendio doloso che si è sviluppato nella riserva naturale “Oasi del Simeto” ha devastato quasi tutti gli ambienti naturali di maggiore importanza naturalistica.

Non è la prima volta che un vasto incendio interessa l’area protetta ma quello di ieri è stato verosimilmente il più distruttivo. L’aspetto più grave è rappresentato, oltre alla distruzione di centinaia di ettari di canneti e zone umide, dal massacro di migliaia di esseri viventi con danni enormi a popolazioni di specie di estremo interesse ai fini della conservazione.

Il disastro non è solo limitato al patrimonio naturalistico siciliano; infatti, la morte di esemplari appartenenti a specie migratrici dell’avifauna costituisce una calamità di rilievo europeo o intercontinentale. Per la tutela di specie di interesse internazionale lo Stato Italiano si è impegnato a livello europeo ma tale impegno, evidentemente, non è rispettato. Va ricordato che la riserva naturale è stata individuata anche quale Zona di Protezione Speciale e Sito di Importanza Comunitaria ai sensi delle Direttive Europee “Uccelli” e “Habitat”.

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Secondo Legambiente, dunque, bisogna cambiare qualcosa perchè, come si legge nel comunicato “appare sin troppo evidente che la Regione Siciliana, la Città Metropolitana di Catania (ente gestore della riserva) e il Comune di Catania sono incapaci di tutelare questa importantissima area protetta”.

“In un paese civile – si legge nella nota –  ci attenderemmo immediati provvedimenti o le dimissioni dei responsabili della tutela e della gestione ma nel nostro contesto è invece molto probabile che questo incendio distruttivo passi inosservato”.

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Secondo Legambiente, la Regione Siciliana, e per essa l’Assessore regionale al Territorio e Ambiente, se volesse veramente tutelare la riserva naturale, dovrebbe:dotare la riserva di un presidio permanente di vigilanza; adottare e finanziare un piano di interventi straordinari (demolizioni, ripristino ambientale, acquisizione aree, video sorveglianza); commissariare il Comune di Catania per la redazione del Piano di utilizzo.

 

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