Per il salvataggio della Tecnis è in corso lo studio di una ipotesi che metta al riparo i crediti. Potrebbe trattarsi di un concordato o di un nuovo Piano di ristrutturazione del debito.
La scelta dovrà però essere effettuata ancor prima che venga consumato un altro passaggio fondamentale, ossia la riscossione dei SAL (Stato avanzamento lavori) grazie ai quali potrebbero ripartire i cantieri, essere pagati i 4,2 milioni di salari e versata la cassa edile per i lavoratori.
In ogni caso, il commissario Ruperto ha confermato che non si opporrà al pagamento diretto dei lavoratori attraverso la ditte appaltanti, aggiungendo che quest’ultima appare come un’ “ipotesi una comodità”. Confermata infine la notizia della presentazione in Prefettura a Catania della richiesta di revoca dell’ interdittiva antimafia.
Sono queste, in sintesi, le notizie più importanti ricavate nel corso della riunione di oggi al Mise (Ministero Sviluppo Economico) di Roma, durante il confronto tra forze sindacali e il commissario della Tecnis, il docente Saverio Ruperto. Presenti, tra gli altri, anche il segretario generale della Fillea Cgil di Catania, Giovanni Pistorio.
C’è di più. Entro il termine del periodo di commissariamento (6 mesi + 6 mesi), Ruperto cercherà di creare le condizioni per la vendita in blocco della società, dichiarandosi apertamente non disponibile allo spezzettamento dell’azienda, così come auspicato con forza anche dalle rappresentanze sindacali.
Lo stato di sequestro aziendale che rappresenta comunque una misura preventiva di carattere provvisorio, cosi come previsto dalla legge, terminerà presumibilmente alla fine delle indagini e del conseguente giudizio; a quel punto si saprà se la società tornerà nelle mani dei proprietari – ma ciò avverrebbe solo in caso se ne accertasse l’innocenza – oppure se sarà avviata la confisca definitiva e la messa all’asta.
Nel frattempo, sono stati rescissi consensualmente tre lavori Anas (Nord-Sud, Castronovo, Salario Monterotondo); è in valutazione anche l’uscita dal lavoro RFI Spoleto scarl o la cessione delle azioni alla società con la quale la Tecnis di trova in ATI (Alstom), o ancora, è in valutazione e un possibile recesso che porti alla assegnazione all’azienda seconda classificata (Salcef).
Non sembra dunque un miraggio, a giudicare dalle parole di Ruperto, dare continuità al gruppo Tecnis ed ai cantieri, compresi quelli ancora da contrattualizzare e ai Project financing; nell’ottica di prosieguo delle attività si parteciperà pure alle gare pubbliche
Nel frattempo, si cerca lo strumento attraverso il quale poter mettere al riparo i lavoratori attraverso la Cassa integrazione straordinaria; i lavoratori infatti non sono ancora tutelati.
Al termine dell’incontro le parti si sono date appuntamento a metà del mese prossimo.
“L’ Amministrazione giudiziaria è una grande opportunità perché scioglie la società da alcuni vincoli e ne permette la sopravvivenza – spiega il segretario della Fillea Cgil di Catania, Giovanni Pistorio- Speriamo nel frattempo che venga approvata la nuova legge sulle aziende confiscate e sequestrate. Ciò permetterebbe l’utilizzo di ulteriori risorse ed opportunità. Ma è urgente che su quest’ultimo punto la politica si impegni al massimo. Oltre a strumenti quali la 182 bis ed il concordato, sempre al fine di ricercare ulteriori risorse, sarà importante valutare altre ipotesi, quali quella della richiesta di amministrazione straordinaria; è inoltre imperativo pagare le retribuzioni arretrate ai lavoratori”.
Commenta con Facebook