Grazie alla costante sinergia tra Procura, sezione Misure di prevenzione del Tribunale e Questura a Catania sono stati emanati ed eseguiti diversi decreti applicativi della sorveglianza speciale. Sono state sei le misure eseguite dalla polizia nei confronti di indagati per maltrattamenti in famiglia o per atti persecutori: tutte prevedono il divieto di avvicinamento alle vittime e quatto l’uso del braccialetto elettronico.
Molte delle azioni violente e maltrattanti per le quali è stata applicata la misura sono state commesse con particolare violenza in presenza dei figli minorenni. In alcuni casi le vittime sono state costrette a ricorrere alle cure dei sanitari per lesioni personali giudicate guaribili in alcuni casi con una prognosi superiore ai 20 giorni.
Dall’inizio dell’anno inoltre sono stati emessi 97 ammonimenti del Questore ed eseguite altre dieci misure: cinque sorveglianze
speciali con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, nei confronti di persone ritenute appartenere ad associazioni
mafiose e a delinquere dei clan Puntina-Pillera, Cappello e Santapaola-Ercolano. Cinque misure di prevenzione, infine, sono
state applicate a soggetti appartenenti alla criminalità comune per diversi reati come furti in abitazione, spaccio di
stupefacenti, rapine a mano armata e reati commessi contro le forze dell’ordine.
Lo scorso anno il 75% degli atti persecutori, tra l’81 e l’83% dei maltrattamenti contro familiari e conviventi e tra il 91 e il 93% delle violenze sessuali hanno riguardato donne.
E’ quanto si evince dal Report sulle donne vittime di violenza curato dalla Direzione centrale della polizia criminale – dei reati introdotti dal cosiddetto “Codice rosso”, la legge 19 luglio 2019. Dall’entrata in vigore delle nuove norme a oggi il numero dei reati commessi è andato progressivamente aumentando per il reato di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso e per le violazioni ai provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa; per la costrizione o induzione al matrimonio e per la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, si registra un decremento nell’ultimo anno.
Nel quadriennio, anche l’azione di contrasto ai reati spia ha fatto registrare un tendenziale incremento dei presunti autori noti, del 10% per gli atti persecutori e del 12% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e per le violenze sessuali. Per quel che riguarda le vittime di questo tipo di delitti, l’incidenza di quelle di genere femminile ha registrato valori che si attestano tra il 65 e il 96%, tranne che per la deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso i cui valori oscillano dal 23% del 2021 al 26% dell’anno successivo.