Affidare, a quindici anni dalla scomparsa, il ricordo di Domenico Danzuso –  intellettuale che attraverso la critica drammatica riusciva a far comprendere l’attualità – all’intero mondo culturale cittadino, a cominciare da chi ha quest’anno ha organizzato il premio: Scam, che lo inventò, Lions, Stabile di Catania, Bellini e ancora Accademia di Belle Arti, Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano, Teatro Brancati e Comune di Catania, che lo ha patrocinato con il quotidiano La Sicilia.
Questo il desiderio della famiglia del Critico, espressa nel corso della serata per la consegna dei premi a lui intitolati, condotta nel teatro Sangiorgi da Marina Cosentino. Un appuntamento emozionante perché sul palcoscenico, dall’inizio alla fine (sono stati eseguiti numerosi brani di autori come Altès, Offenbach, Elgar, Charpentier e musiche del folklore siciliano) è stata l’orchestra junior TVB del Bellini, che ha ricevuto il primo riconoscimento della serata, consegnato da Lina Polizzi Danzuso, vedova del critico, a Roberto Grossi, Sovrintendente del Teatro Massimo Bellini e presidente del Sistema delle Orchestre e Cori giovanili.
Grazie alla presenza della TVB – che, diretta dal maestro Pietro Marchese,  ha “interloquito” con le esibizioni degli altri premiati – si è realizzata una saldatura tra mondi apparentemente opposti: quello dell’infanzia e della maturità, ma anche quello del centro e delle periferie, visto che gran parte dei ragazzi dell’orchestra da lì provengono.
Un’alleanza di fondamentale importanza, è stato sottolineato nel corso della serata, in vista della candidatura, nel 2020, di Catania a capitale italiana della Cultura.
Ad assegnare i premi è stata la giuria formata da Maurizio Scaparro, grande amico di Domenico Danzuso, e poi Giovanni Anfuso, Andrea Bisicchia, Giuseppe Fichera, Giuseppe Montemagno (che, ha rilevato Giuseppe Lazzaro Danzuso, nipote e figlio adottivo del Critico, “è stato quest’anno il perno del Premio”), Francesco Nicolosi, Virgilio Piccari, Orazio Torrisi ed Enzo Zappulla.
Il premio alla carriera è andato a Nino Milazzo, “maestro di un’intera generazione di giornalisti” e che “ha saputo incarnare, con grande classe e per oltre mezzo secolo, la figura del cronista intelligente e colto” impegnandosi anche a sostenere, per la sua città, “la tradizione operistica e teatrale prima al Bellini e poi allo Stabile”. Milazzo, con Mario Ciancio Sanfilippo – editore de La Sicilia, sul quale Danzuso scrisse per mezzo secolo – che gli ha consegnato il premio, ha invitato la città a intitolare una strada al Critico.
Applausi per l’attore Angelo D’Agosta che ha interpretato un testo di Milazzo tratto da un articolo pubblicato su La Sicilia nel 1972 in occasione del cinquantenario della Marcia su Roma.
Il Premio Danzuso è stato inoltre  consegnato alla scenografa Angela Gallaro Goracci da Virgilio Piccari, direttore dell’Accademia di Belle arti di Catania, il riconoscimento per i suoi lavori colmi di inventiva e ricchi “della capacità di stupire e commuovere propria degli artisti”. E a un allievo dell’Accademia, Andrea Scaccianoce, è andata la borsa di studio del Lions Club Catania Host, consegnata dal presidente Giuseppe Fichera.
E’ poi salita sul palco Manuela Ventura, che da Caterina Andò (in rappresentanza del Commissario dello Stabile, Giorgio Pace) ha ricevuto il premio assegnatole per essersi “imposta in televisione, cinema e teatro con personaggi che non si dimenticano” grazie “al florido talento che le consente di passare dal dramma alla comicità più ironica”. La sua interpretazione di un brano di Cesare Pavese, agganciata a un’esecuzione dell’orchestra TVB, ha scatenato gli applausi del pubblico che affollava sia la tribuna, sia la sala.
Grande apprezzamento da parte degli spettatori anche per Giovanni Roselli, primo flauto dell’orchestra del Bellini, che, accompagnato da un quartetto d’archi ha eseguito con grande virtuosismo “Il pastore svizzero” di Morlacchi e ha poi ricevuto il premio dalle mani del regista Orazio Torrisi per la sua trentennale carriera con le più prestigiose compagini orchestrali italiane, dalla Scala all’Opera di Roma, da Santa Cecilia alla Filarmonica Arturo Toscanini.
Il gran finale ha visto un incredibile Marcello Perracchio incantare il pubblico con una sua lettura culminata con il brano “Volare” dell’orchestra TVB, per ricevere poi il premio dalle mani dell’assessore alla Cultura del Comune di Catania Orazio Licandro. Il dottor Pasquano del Montalbano televisivo è stato insignito del riconoscimento per aver “attraversato da protagonista per oltre 50 anni la scena teatrale con frequenti e prestigiose incursioni nella fiction televisiva e nel cinema”, diretto da registi come Luigi Zampa e Damiano Damiani.
L’appuntamento è adesso per la sedicesima edizione del Premio Danzuso, per ribadire, come è stato sottolineato dai rappresentanti della famiglia, l’assoluto bisogno, nel mondo dell’indignazione elevata a sistema e quindi ormai fine a se stessa, di voci critiche chiare, pacate, autorevoli e intelligenti.