Palermo, 17 maggio 2025 –– “A.F., il medico aggredito stanotte al Pronto soccorso dell’ospedale Civico da un familiare di un paziente, è l’ennesima conferma di un sistema sotto pressione, dove la sicurezza non riguarda soltanto chi cura, ma anche gli altri pazienti presenti nei reparti. Non basta più indignarsi, servono misure strutturate e diffuse in tutti i presidi ospedalieri. Ogni giorno che passa ci avviciniamo al paradosso di dover organizzare corsi di autodifesa, come più volte ci è stato richiesto dai colleghi, anziché aggiornamenti clinici”.

Così Toti Amato, presidente dell’Ordine dei medici di Palermo, intervenendo a nome del Consiglio dopo l’aggressione avvenuta nell’area d’emergenza dell’ospedale dopo l’incidente stradale in via Buonriposo.

“Servono percorsi separati tra pazienti, familiari e personale sanitario– prosegue Amato –. per ridurre al minimo le occasioni di contatto e contenere le tensioni. Va rivista la gestione degli accessi nelle strutture e istituita una task force per la sicurezza, con esperti qualificati e tecnologie avanzate, pronta a intervenire rapidamente in coordinamento con le direzioni sanitarie e le autorità di pubblica sicurezza”.

I consiglieri ribadiscono che la protezione di medici e sanitari è una condizione essenziale per garantire la continuità e la qualità dell’assistenza: “Le aggressioni sono ormai parte della cronaca quotidiana. Il rischio è costante. Le norme esistono, ma devono essere applicate e rese pienamente operative anche attraverso una vigilanza continua, protocolli chiari, tutela legale e un immediato supporto psicologico per chi subisce violenza”.


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