In occasione degli 80 anni dalla costituzione della prima associazione di imprese edili a Palermo, avvenuta nel 1943, in una città ancora sotto le macerie dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, Ance Palermo organizza una serie di appuntamenti denominati “Riflessioni sulla città”, nel corso dei quali saranno affrontati temi che riguardano il futuro del capoluogo siciliano.

Il primo di questi appuntamenti, organizzato in collaborazione con gli ordini professionali di Architetti e Ingegneri di Palermo, è previsto per venerdì 16 giugno a partire dalle 9.30, nella sala conferenze di Palazzo Forcella De Seta (Foro Umberto I n.21) e sarà dedicato a “Il centro storico di Palermo oltre il PPE. Strumenti e politiche urbane nel centro storico tra conservazione e nuova architettura”. 

Interverranno il presidente di Ance Palermo Massimiliano Miconi, il presidente dell’Ordine degli Architetti di Palermo Iano Monaco e quello dell’Ordine degli Ingegneri Vincenzo Di Dio.

Tra gli interventi previsti: Normativa regionale e strumenti urbanistici dell’urbanista Giuseppe Trombino; Quale spazio per l’architettura contemporanea del presidente del Consiglio Nazionale architetti Franco Miceli; Esperienze di dialogo dell’architetto Lina Bellanca; Strategie per la trasformazione della città storica del professore dell’Università di Palermo Vincenzo Melluso; I programmi della nuova Amministrazione Comunale dell’assessore del Comune di Palermo all’Urbanistica e Centro storico Maurizio Carta.

 

“La nostra intenzione – spiega il presidente di Ance Palermo Massimiliano Miconi – è quella di portare su un tavolo di confronto con tutte le parti interessate una idea di città davvero europea nella quale i concetti di rigenerazione urbana, conservazione dell’esistente e nuova architettura, non siano soltanto enunciati ma diventino buona pratica quotidiana. A questo primo appuntamento, seguirà uno a luglio dedicato al codice dei contratti e poi uno ad ottobre sulla rigenerazione urbana.  In questo anniversario molto importante per noi, speriamo di poter lasciare alla città strumenti di riflessione e concreti spunti operativi”.     

 

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